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Daniela Cardinale (PD) interrogazione su concordato preventivo CMC: “Paralisi opere ed effetti economici negativi sul territorio”

Redazione

Daniela Cardinale (PD) interrogazione su concordato preventivo CMC: “Paralisi opere ed effetti economici negativi sul territorio”

Mar, 15/01/2019 - 16:11

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ROMA – Stamani, l’Onorevole Daniela Cardinale ha proceduto a depositare alla Camera una interrogazione rivolta al Ministro delle Infrastrutture per chiedere di sapere se il Governo è a conoscenza delle conseguenze per il territorio siciliano della procedura di concordato preventivo che è stata attivata per la CMC di Ravenna.
Oltre alla paralisi dei lavori per  opere strategiche come la Palermo- Agrigento e la Agrigento-Caltanissetta e gli addetti diretti dei cantieri in questione, ci sono in ballo circa  2000 posti di lavoro che riguardano  cento imprese affidatarie, subaffidatarie e fornitrici del Contraente generale e di CMC. La situazione rischia di essere oggettivamente esplosiva a fronte di una sottovalutazione da parte del Governo. Per queste ragioni nell’atto di sindacato ispettivo presentato alla Camera con i colleghi Miceli e Navarra e al Senato a firma del Sen. Davide Faraone, si chiede di sapere quali iniziative intenda assumere l’Esecutivo nei confronti di ANAS S.p.A. al fine di sollecitare la definizione diretta delle pendenze economiche nei confronti dei lavoratori e di tutti gli operatori economici creditori della società cooperativa CMC di Ravenna e del Contraente generale, nonché per consentire la prosecuzione e conclusione delle opere importanti pubbliche imprescindibili per lo sviluppo del  territorio  siciliano. Di seguito il testo dell’interrogazione.

Interrogazione a risposta scritta al Ministro delle Infrastrutture per conoscere premesso che

  • In data in data 4 dicembre 2018 la società C.M.C. depositava innanzi al Tribunale di Ravenna domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo con continuità aziendale ai sensi dell’art. 161 comma VI legge fallimentare;
  • con decreto Presidenziale del 7 dicembre successivo il Tribunale di Ravenna ha disposto la nomina dei Commissari giudiziali e dei relativi incombenti assegnando termine di 60 gg per il deposito della proposta,
  • la società cooperativa CMC di Ravenna (quale socio del società affidataria in veste di contraente generale) era impegnata in Sicilia, tra le altre, nella realizzazione di importantissime opere strategiche commissionate da ANAS S.p.A. quale contraente generale: “ Itinerario Palermo  – Agrigento:  “Lavori  di  ammodernamento  del  tratto Palermo – Lercara Friddi,  lotto funzionale dal km 14,4 (km 0,0 del lotto 2) compreso il tratto di raccordo della rotatoria Bolognetta, al km 48,0 (km 33,6 del lotto  2  –  svincolo   Manganaro  incluso), compresi i raccordi con le attuali SS n. 189 e SS n. 121“; Itinerario Agrigento –  Caltanissetta  –    S.S.640  “di  Porto Empedocle”. Ammodernamento  ed  adeguamento  alla  cat.  B  del  D.M. 5/11/2001. 2° tratto: dal km 44+000 allo svincolo con  la  A19.
  • lo stato di crisi di CMC ha determinato notevoli problematiche sull’esecuzione dei lavori e, per quel che interessa, in Sicilia, una gravissima condizione finanziaria di oltre cento imprese affidatarie, subaffidatarie e fornitrici del Contraente generale e di CMC medesima, mettendo così a rischio circa 2.000 posti di lavoro;
  • l’art. 118, comma 3 bis, del D.Lgs. n. 163/2006 (applicabile agli appalti in parola) prevede che “E’ sempre consentito alla stazione appaltante, anche per i contratti di appalto in corso, nella pendenza di procedura di concordato preventivo con continuità aziendale, provvedere ai pagamenti dovuti per le prestazioni eseguite dagli eventuali diversi soggetti che costituiscano l’affidatario, quali le mandanti, e dalle società, anche consortili, eventualmente costituite per l’esecuzione unitaria dei lavori a norma dell’articolo 93 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, dai subappaltatori e dai cottimisti, secondo le determinazioni del tribunale competente per l’ammissione alla predetta procedura” e le imprese coinvolte nella crisi di CMC molte delle quali ancora con contratti in corso di esecuzione pure in data successiva alla pubblicazione della domanda di concordato con riserva, sono da ritenersi “fornitore strategico” alla realizzazione dei fini di cui alla domanda giudiziale ed alla pendente procedura;
  • nel caso di contraente generale, l’art. 176, comma 9, del D.Lgs. n. 163/2006 (applicabile agli appalti in parola) prevede che “Il soggetto aggiudicatore verifica, prima di effettuare qualsiasi pagamento a favore del contraente generale, compresa l’emissione di eventuali stati di avanzamento lavori, il regolare adempimento degli obblighi contrattuali del contraente generale verso i propri affidatari: ove risulti l’inadempienza del contraente generale, il soggetto aggiudicatore applica una detrazione sui successivi pagamenti e procede al pagamento diretto all’affidatario, nonché applica le eventuali diverse sanzioni previste nel contratto”.

Si chiede pertanto di sapere se il governo è a conoscenza di quanto riportato in premessa e conseguentemente quali iniziative intenda assumere nei confronti di ANAS S.p.A. al fine di sollecitare la definizione diretta delle pendenze economiche nei confronti dei lavoratori e di tutti gli operatori economici creditori della società cooperativa CMC di Ravenna e del Contraente generale, anche mediante applicazione degli artt. 118, comma 3 bis, e 176, comma 9, D.Lgs. 163/2006 nonché per consentire la prosecuzione e conclusione delle opere pubbliche in premessa, strategiche ed imprescindibili per il territorio  siciliano.

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