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Montedoro, al teatro comunale: “Morte dell’inquisitore” dal romanzo di Leonardo Sciascia

Carmelo Barba

Montedoro, al teatro comunale: “Morte dell’inquisitore” dal romanzo di Leonardo Sciascia

Sab, 24/11/2018 - 07:32

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MONTEDORO – Nota stampa del Comune di Montedoro  della prima opera della nuova stagione teatrale invernale del Comune di Montedoro: MORTE DELL’INQUISITORE dal romanzo storico di Leonardo Sciascia, drammaturgia e regia di Nino Romeo con Graziana Maniscalco previsto per domenica 25 novembre alle ore 19 presso il teatro comunale.

“Oltre le cronache, le relazioni, gli studi citati, ho letto (o presumo di aver letto) tutto quel che c’era da leggere relativamente all’inquisizione in Sicilia: e posso dire di aver lavorato a questo saggio più, e con più impegno e passione, che a ogni altro mio libro. E mi hanno accompagnato i ricordi: di persone amate e stimate, della mia famiglia e del mio paese, che ora non sono più. Uomini, direbbe il Matranga, di tenace concetto: testardi, inflessibili, capaci di sopportare enorme quantità di sofferenza, di sacrificio. Ed ho scritto di fra Diego come uno di loro: eretici non di fronte alla religione (che a loro modo osservavano o non osservavano) ma di fronte alla vita.    Ma non voglio, dopo aver scritto (a mio modo) un saggio di storia, declinare memorie e stati d’animo. E dico semplicemente che questo libretto è dedicato ai racalmutesi, vivi e morti, di tenace concetto.    Con queste parole Sciascia chiude Morte dell’Inquisitore: e in questa chiusa include le pulsioni e le motivazioni che lo hanno condotto alla scrittura di un saggio storico che procede con il ritmo di un romanzo.    La storia dell’eretico fra Diego La Matina, dell’ordine degli agostiniani, delle terre di Racalmuto, si inserisce nel contesto della inquisizione in Sicilia nel XVII secolo: e Sciascia ci dà conto dell’una e dell’altro fornendo al lettore un ricco ventaglio di documenti dell’epoca, contrappuntati da riflessioni taglienti, animato dalla tensione etica e civile che gli conosciamo, qui sublimata da una sorta di filiazione della memoria, da un’eredità tramandata da quel suo conterraneo vissuto tre secoli prima: l’eredità del tenace concetto, motore della produzione letteraria e intellettuale del racalmutese a noi coevo.
E, leggendo Morte dell’Inquisitore, il tenace concetto di questi due racalmutesi così distanti nel tempo, ci coinvolge e contagia sino alla commozione.   I documenti storici -primi tra tutti quelli del Matranga e dell’Auria- ci danno il resoconto quasi notarile delle vessazioni, delle torture, delle violenze del Sant’uffizio, tra le più atroci archiviate nella memoria storica del genere umano. Il minuto rendiconto delle fasi dell’autodafè -l’atto di fede in pubblico spettacolo con il quale l’eretico pronunziava il suo pentimento: che non gli risparmiava successivamente la morte per rogo- di fra Diego desta in noi lo stesso raccapriccio che prova e che ci comunica Sciascia: e i riti di competenza con cui il tribunale ecclesiale e il braccio secolare si alternano nell’infliggere supplizi al condannato, restano come marchi indelebili della brutalità del potere, in qualunque forma e per qualunque discendenza esso si rappresenti.   Le riflessioni storiche che Sciascia ci rimanda con Morte dell’Inquisitore, non escludono, però, le considerazioni sul presente: anche oggi, pur se con modalità, giustificazioni, forme di comunicazione riadattate, si uccide e si brutalizza nel nome di un dio, di una civiltà; e si risponde all’aggressione invocando un altro dio, contrapponendo un sistema religioso coercitivo e totalitario: e dio funge da ideogramma attraverso il quale si cerca di nobilitare l’intolleranza umana.
nino romeo

La casa degli scrittori siciliani è un progetto di residenza artistica degli organismi teatrali professionali CTS Centro Teatrale Siciliano e GRIA Teatro insediato a Montedoro nel settembre 2017, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale.
Da allora, La casa degli scrittori siciliani ha trovato residenza in altri territori siciliani: Barrafranca, Biancavilla, Caltanissetta, Mussomeli, San Cataldo, San Piero Patti.
Le produzioni teatrali realizzate sono state curate da Nino Romeo e sono basate sulla riscrittura scenica di opere letterarie: Rosso Malpelo da Giovanni Verga; L’altro figlio, Ciàula scopre la luna e La morte addosso da Luigi Pirandello; Caricature frivole da Vitaliano Brancati.
Nell’ambito de La casa degli scrittori siciliani sarà inaugurata Casa Pitrè, progetto a cura di Nino Romeo con i seguenti appuntamenti:
venerdì 14 dicembre ore 11,00 – Teatro Comunale
LA BEDDA DI LA STIDDA D’ORU spettacolo per le Scuole Medie

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