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Caltanissetta, abitanti del quartiere Cappuccini-via Niscemi: “Stabile a rischio crollo”

Redazione

Caltanissetta, abitanti del quartiere Cappuccini-via Niscemi: “Stabile a rischio crollo”

Mar, 23/10/2018 - 12:17

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Gli abitanti del quartiere di Via Cappuccini oggi, fanno proprio l’appello della prima pagina de “Il Mattino” all’indomani del devastante terremoto campano del 23 novembre 1980.

L’urgente richiesta d’intervento diventa arte, con lo scopo di sconvolgere e sensibilizzare per sempre l’osservatore, grazie al trittico realizzato da Andy Warhol.

Noi oggi ci permettiamo di usare queste parole, certamente con le dovute e necessarie proporzioni rispetto a quella “catastrofe cieca ed imprevedibile”, come ebbe a dire lo stesso Wharol, perché abbiamo paura.

Caro Sindaco, lei è certamente a conoscenza della nostra situazione che non ha niente a che fare, in questo caso, con l’imprevedibilità di una catastrofe naturale, ma che potrebbe diventare una tragedia annunciata!

Ci troviamo proprio in quella via conosciuta per la breve scalinata che collega Via Niscemi con il Viale Regina Margherita. Attraversando la strada si arriva diritti alla Villa. Un posto fino a qualche mese fa delizioso, con piccoli giardini privati un po’ nascosti e un fazzoletto di terra pubblico che costeggia un tratto della scalinata reso verde, colorato e profumato dalla premurosa iniziativa di una gentile signora residente del quartiere.

Tutto tranquillo se non fosse che per parecchi anni abbiamo dovuto convivere col pericolo di crollo di un’altra vecchia abitazione messa in sicurezza alla fine, dopo tante battaglie, circa 3 anni fa.

Da allora abbiamo accettato di dover convivere con travi di legno invadenti e transenne di ferro che disturbano anche lo sguardo. Ma ahi noi, nella nostra città e non solo, ci stiamo abituando a non fare più caso al concetto di bellezza.

Per distrarre la vista e smorzare l’offesa all’ambiente, al luogo, ci eravamo attrezzati sistemando reti verdi per coprire un po’ e ricorrendo ancora a piante e fiori. Ma va bene così. Almeno il pericolo era scongiurato.

Il 21 giugno scorso, però, la base dell’edificio di 5 piani in corrispondenza della parte confinante con la vecchia abitazione messa in sicurezza e alla quale abbiamo appena accennato, dopo un’abbondante pioggia di inizio estate, presentava vistosi segni di cedimento. Il tempestivo sopralluogo dell’Ufficio  Tecnico, avvenuto a seguito della segnalazione dei Vigili del Fuoco, subito accorsi alla chiamata di alcuni residenti dello stesso palazzo, ha riscontrato e confermato “condizioni statiche fortemente compromesse con una accentuata probabilità di crollo”.

Di conseguenza, vista l’accentuata probabilità di crollo, sono stati evacuati immediatamente tutti gli abitanti dell’edificio in questione e qualche giorno dopo anche quelli dell’abitazione poco di fronte.

In mezzo ci sta la già citata Gradinata Cappuccini, quella breve scalinata che collega Via Niscemi al Viale Regina Margherita, prontamente chiusa al traffico pedonale.

Lei immagina senz’altro il disagio che si vivono coloro che hanno la colpa di vivere a ridosso dell’abitazione (ma immaginiamo pure coloro che vivevano nel palazzo pericolante) che necessariamente sono stati costretti a trovare rapidissime soluzioni di alloggio alternativo e quelli che tutt’ora vivono nel quartiere, da tutta l’estate, una situazione di precarietà.

 I proprietari dei due edifici in questione, l’uno messo in sicurezza tre anni fa e l’altro con l’accentuata probabilità di crollo, in caso di inottemperanza all’ordine ingiunto dal comune che li obbliga a “mettere in atto immediatamente gli interventi necessari per la messa in sicurezza dei fabbricati per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità” (come da ordinanza), saranno denunciati, dopo 60 giorni di tempo previsti dalla stessa ordinanza, all’Autorità Giudiziaria dallo stesso comune che dovrà provvedere a recuperare i crediti nascenti per ottenere la “salvaguardia dal pericolo” mediante atti esecutivi.

Caro Sindaco, i sessanta giorni di tempo sono abbondantemente trascorsi e noi non sappiamo ancora cosa sia accaduto e comprenda la nostra ansia in merito.

Di certo è avvenuto che, immediatamente i giorni successivi l’accertamento del pericolo, vista l’immediata pericolosità dell’evenienza e non avendo riscontrato alcun intervento dai parte dei proprietari dell’immobile, il Comune ha incaricato un’impresa di fiducia, “al fine di realizzare un intervento immediato di consolidamento, atto ad evitare il ribaltamento e crollo della parete esterna della Via Gradinata Cappuccini e quindi il degenerare della situazione”.

Insomma, in soldoni, ci hanno messo una pezza, che in quel momento risultava essere necessaria.

Questa è la storia che presumiamo Lei conosca senz’altro già. Così come presumiamo e ci auspichiamo che a questo punto entri di nuovo in gioco il Comune per risolvere la situazione e per concludere l’intera faccenda.

Tutto quello che era necessario fare nell’immediato è stato fatto. Da qui in poi chiediamo solo di finire il lavoro in fretta e bene. Davvero apprezziamo l’Ufficio Tecnico della nostra città per il raro esempio di interventismo in un Paese, il nostro, che solo un paio di mesi dopo l’accaduto di Via Cappuccini, sembra scoprire una mattina calda alla vigilia di Ferragosto, che insieme al ponte Morandi di Genova c’è un ‘Italia intera che crolla. E non a causa di un terremoto o un’alluvione o uno Tsunami, ma per l’incuria delle istituzioni preposte alla prevenzione e alla manutenzione.

L’edificio di Via Cappuccini non è certo il ponte Morandi di Genova, né uno dei terremoti che ha devastato parecchi comuni già fragili d’Italia, ma ci creda Signor Sindaco, quei 5 piani che incombono sulle nostre teste a pochi metri da tutti gli abitanti del quartiere e tanto vicina alla  trafficatissima Via Niscemi,  che potrebbe essere investita in pieno dall’eventuale crollo, ci provoca una tale ansia che, sentiamo proprio di dirlo, unita a quella che procura il momento storico di crisi che stiamo vivendo nel nostro Paese oggi, arreca un tale senso di precarietà, instabilità, fragilità, che rischia di far crollare persino noi stessi che, come tutti desideriamo che almeno la propria casa sia un posto stabile e sicuro dove trovare riparo da tutto.

Questo sentimento investe tutti noi di Via Cappuccini e la parte di Via Niscemi interessata, in particolare coloro che sono rimasti ad abitare qui, e che non saprebbero dove andare e che ogni volta che piove vanno a dormire in macchina, quelli che hanno preferito andare via in affitto e a proprie spese, quelli che hanno appena comprato qui un abitazione o un garage, chi un magazzino per il materiale da vendere nel proprio esercizio commerciale, i proprietari dell’abitazione ristrutturata perché possa abitarci una nipote prossima alle nozze, tutti coloro insomma che devono passare da lì ogni giorno senza contare quelli che abitano al di là della strada su Via Niscemi, a pochissimi metri e anch’essi minacciati da un eventuale crollo. Il Palazzo è veramente alto e poggia su una base instabile e dominante rispetto a Via Niscemi, rappresentando una seria minaccia per gli ignari  automobilisti e pedoni che la percorrono giorno e notte.

Concludiamo questa nostra lettera aperta, caro Sindaco, ancora e ancora con l’appello “FATE PRESTO!!!”

Fatelo in fretta perché abbiamo paura e fatelo bene perché il pericolo sia eliminato alla radice, definitivamente. La tragedia, il crollo di Via Gradinata Cappuccini è prevedibile!

Confidiamo che il Suo, Sindaco, sia un esempio virtuoso, non solo per noi, ma per tutta la nostra città, di attenzione alla tutela di ogni singolo cittadino che soffre quando si sente abbandonato dalle Istituzioni.

Con fiducia, gli abitanti del quartiere Cappuccini/Via Niscemi.

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