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SPECIALE ELEZIONI in Sicilia, sfida M5s-Lega per 5 capoluoghi: al voto 137 comuni, alle urne 1.700.000 elettori

Redazione

SPECIALE ELEZIONI in Sicilia, sfida M5s-Lega per 5 capoluoghi: al voto 137 comuni, alle urne 1.700.000 elettori

Sab, 09/06/2018 - 17:29

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Con cinque i capoluoghi di provincia alle urne (Catania, Messina, Trapani, Siracusa e Ragusa), le comunali in Sicilia sono un test elettorale significativo dove gli alleati di governo M5s e Lega si affrontano per contendersi la guida delle principali citta’. Tra i 137 Comuni chiamati al voto, il 35 per cento del totale per 1.700.000 elettori, ci sono anche grossi centri come Acireale, Taormina, Piazza Armerina, Partinico, Comiso e Modica. Il turno di ballottaggio e’ previsto per il 24 giugno. Rinviate le elezioni di San Biagio Platani per la mancata presentazione di liste di candidati: nel Comune dell’Agrigentino e’ in corso da aprile un accesso ispettivo antimafia dopo l’arresto a gennaio del sindaco nell’operazione “Montagna”, e nessuno ha voluto candidarsi per timore di un possibile scioglimento che travolgerebbe la nuova amministrazione. Revocate le elezioni a Bompensiere, Camastra e Trecastagni, quest’ultimo recentemente sciolto per infiltrazioni mafiose. Nei Comuni sotto i 15 mila abitanti si applica il maggioritario con turno secco: non e’ previsto, quindi, il ballottaggio. Nei diciannove Comuni con popolazione superiore a quella soglia, si applica il sistema proporzionale con premio di maggioranza.

Gioca una partita a se’ il Movimento 5 stelle che alle politiche del 4 marzo in Sicilia ha fatto cappotto. Il centrodestra corre unito a Catania e Messina: qui Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e la lista #Diventera’Bellissima del governatore Nello Musumeci vanno insieme. Non cosi’ a Trapani, Siracusa e Ragusa, dove i salviniani vanno da soli. Spinte centrifgughe anche nel centrosinistra. Palesi a Siracusa e Ragusa, dove la coalizione e’ disintegrata, contrariamente a quanto accade a Catania, Messina e Trapani. Due i sindaci che ci riprovano: l’inossidabile Enzo Bianco, in corsa per la quinta volta a Catania, e il pacifista pro-Tibet Renato Accorinti a Messina.

CATANIA, M5S E CENTRODESTRA SFIDANO L’ETERNO BIANCO Cinque candidati sindacO tra vecchie conoscenze e nuovi volti, 17 liste per il nuovo consiglio comunale di Catania. Corre per la quinta volta a palazzo degli Elefanti Enzo Bianco, sindaco uscente che ha scelto di non utilizzare il simbolo del Pd ma solo liste d’impronta civica. La prima e’ quella che porta i suo nome “Con Bianco per Catania”, e poi “Catania 2.0”, “Cambiamento reale”, “I progressisti”, e “Patto per Catania primavera”. Nutrito il gruppo di liste a sostegno del candidato del centrodestra, l’europarlamentare e coordinatore provinciale di Forza Italia, Salvo Pogliese, tra gli artefici del ‘patto dell’arancino’ per le ultime regionali. Fu proprio Pogliese ad organizzare quella cena alla ‘Trattoria del Cavaliere’ tra Salvini, Berlusconi e Meloni, che a tavola si compattarono su Musumeci. Nove le liste a supporto: le civiche “Grande Catania”, “In campo con Pogliese”, “Catania in azione”, “#diventera’ bellissima”, “Salvo Pogliese una scelta per Catania” e poi “Forza Italia-Berlusconi”, “Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni”, “Lega Salvini-Noi con Salvini” e l’Udc.
M5s punta su Giovanni Grasso, maestro d’orchestra e insegnante di teoria e tecnica dell’interpretazione scenica all’istituto musicale “Vincenzo Bellini”. Outsider sara’ il candidato Emiliano Abramo presidente regionale della Comunita’ di Sant’Egidio e in passato corteggiato invano da Bianco come assessore. “E’ Catania” La lista che appoggia Abramo. Ultimo candidato sindaco e’ Riccardo Pellegrino con la lista “Un cuore per Catania”, al centro do polemiche per la sua amicizia, mai negata, con il figlio di un boss e per la condanna di suo fratello, Gaetano Riccardo, che il 21 maggio ha avuto 9 anni di carcere nel processo contro il clan Mazzei.

MESSINA, CI RIPROVA IL SINDACO PACIFISTA Sette aspiranti sindaci a Messina, con un centrodestra frastagliato e un centrosinistra che invece sembra aver trovato unita’. Una sola donna candidata. In tutto sono 29 le liste a sostegno dei 7 candidati. Si ricandida l’uscente Renato Accorinti, pacifista indipendente, noto per le sue magliette “Free Tibet”. Ad appoggiarlo ci sono tre liste: Cambiano Messina dal Basso, Renato Accorinti sindaco e Percorso Comune. Il centrosinistra si presenta compatto a sostegno di Antonio Saitta, ex pro rettore alla legalita’, che e’ riuscito a mettere tutti d’accordo senza ricorrere alle primarie. Con lui sei liste: Antonio Saitta sindaco, Pd, Sicilia Futura, Art.1, Impegno civico, Libera Me. Per il centrodestra il candidato e’ Dino Bramanti, direttore scientifico dell’Irccs neurolesi Bonino-Pulejo, dal quale si e’ sospeso. Lo sostengono le liste: Bramanti sindaco, Insieme x Messina, Ora Messina, Peloro 2023, Forza Italia, Diventera’ Bellissima, Fratelli d’Italia, Popolo della famiglia, Noi con Salvini, Idea e Popolari- Autonomisti. Aspira a diventare sindaco di Messina anche Cateno De Luca, deputato regionale di Sicilia Vera, ex sindaco di Fiumedinisi e Santa Teresa Riva che si presenta con sei liste: Messina Centro, De Luca sindaco di Messina, Giovani x De Luca sindaco, La svolta per Messina, Messina Sud e Messina Nord. L’unica donna candidata, Emilia Barrile, presidente del consiglio comunale uscente, era in Forza Italia. Partecipa alla competizione elettorale con la sua lista “Leali- Progetto per Messina” Corre con un suo simbolo anche Pippo Trischitta, avvocato, che si e’ dimesso da consigliere comunale, era capo gruppo di Forza Italia al consiglio comunale, per candidarsi a sindaco. Due le liste che lo sostengono: Messina Splendida e Noi per Messina. Gaetano Sciacca e’ il candidatoM5s. Ex ingegnere capo del Genio Civile, ha lavorato alla ricostruzione delle zone di Giampilieri devastate dall’alluvione del primo ottobre 2009. Oltre che a Messina si votera’ anche in 35 Comuni della provincia.

TRAPANI, DOPO ‘PASTICCIACCIO’ 5 ASPIRANTI SINDACI A un anno di distanza dalle elezioni flop con arrestati e indagati, a Trapani si torna a votare. Cinque i candidati sostenuti per lo piu’ da liste civiche, con i simboli dei partiti tenuti a distanza. Dal luglio dello scorso anno il Comune e’ amministrato dal commissario straordinario Francesco Messineo, ex procuratore di Palermo, dopo gli esiti dell’inchiesta “Mare Monstrum” che porto’ in carcere il candidato Girolamo Fazio accusato di corruzione. Una campagna allora scossa anche dalla richiesta di applicazione della sorveglianza speciale nei confronti dell’allora senatore di Forza Italia Antonio D’Ali’. Nessuno dei due si ritiro’ e al ballottaggio andarono Fazio e Piero Savona del Pd. All’indomani delle votazioni il primo abbandono’ e Savona, rimasto candidato unico, fu sconfitto dal quorum, poiche’ alle urne si reco’ solo il 26,7%, poco piu’ della meta’ degli elettori necessari. Savona avrebbe voluto riprovarci quest’anno, ma il partito a poche settimane dalla chiusura delle liste ha scelto di sostenere Giacomo Tranchida, gia’ sindaco a Valderice e Erice. A suo sostegno ci sono sette liste che hanno dato forma a uno schieramento dal sapore un po’ trasversale. Centrodestra diviso: Forza Italia e altre liste civiche appoggiano Vito Galluffo, storico avvocato penalista. La Lega punta invece su Bartolo Giglio, imprenditore agricolo originario di Salemi. Per M5s corre Giuseppe Mazzonello, architetto. Infine, Peppe Bologna, a capo di una lista civica, ex editore della storica emittente locale Telescirocco.

SIRACUSA, INSIDIOSA CORSA A 7, SCHIERAMENTI DIVISI Sono sette i candidati a sindaco a Siracusa. Tra questi non ci sara’ l’uscente, il renziano Giancarlo Garozzo, che ha deciso di rinunciare e ha passato il testimone al suo vice, Francesco Italia, 46 anni, imprenditore, sostenuto dalle liste civiche Francesco Italia sindaco, #fuorisistema per Siracusa, e Siracusa 2023. Non avra’ il simbolo del Pd, che, invece, se lo e’ assicurato l’altro candidato del centrosinistra, Fabio Moschella, 64 anni, imprenditore, ex assessore della giunta Garozzo, al culmine di un braccio di ferro politico tra le fazioni dem. Moschella avra’ al suo fianco le liste Prossima, Presenza Cittadina e Siracusa Futura, composta dal Pd e dalla lista del sindaco. Il terzo candidato a sindaco del centrosinistra e’ Giovanni Randazzo, 65 anni, avvocato, appoggiato dal movimento Lealta’ e Condivisione X Siracusa, che vede dentro una larga fetta dell’ambientalismo di sinistra. In pole nel centrodestra l’avvocato Ezechia Paolo Reale, 58 anni, che nel 2013 perse al ballottaggio con Garozzo. Reale, che e’ stato assessore all’Agricoltura della giunta di Rosario Crocetta, e’ sostenuto da Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia, Popolari ed Autonomisti, Progetto Siracusa, Siracusa Protagonista con Vinciullo, Cantiere Siracusa, e Amo Siracusa. Di centrodestra anche Fabio Granata, ex vice presidente della commissione Antimafia ed ex parlamentare nazionale, appoggiato dalle liste Oltre e #Diventera’Bellissima di Nello Musumeci. Nella sua squadra di assessori c’e’ il campione del mondo di salto con l’asta e medaglia di bronzo olimpica, Giuseppe Gibilisco. La Lega di Salvini si presentera’ con Francesco Midolo, 58 anni, agente di calciatori ed ex assessore di Forza Italia nella giunta dell’ex assessore regionale Titti Bufardeci. M5s, che come la Lega si presentera’ con una sola lista, punta tutto su una donna: Silvia Russoniello, 43 anni, imprenditrice.

RAGUSA, M5S TENTA DIFFICILE RICONFERMA A Ragusa, ‘antica’ roccaforte pentastellata, l’uscente Federico Piccitto, era stato il primo sindaco M5s in Sicilia cinque anni fa con il 69% dei consensi. Il Movimento cerca un bis, ma la via e’ irta. Piccitto aveva deciso di passare il testimone al suo vice sindaco, Massimo Iannucci, scelta mal vista da parte del movimento tanto da fare esplodere un “caso meetup”. A concorrere per la poltrona di sindaco sara’ Antonio Tringali, presidente del consiglio comunale con la benedizione dei vertici nazionali del Movimento. Se la vedra’ con sei sfidanti, tre di area centrodestra, due di centrosinistra e l’ultimo attivista da anni in esperienze civiche. Per il centrodestra, Forza Italia converge su Maurizio Tumino, ingegnere: nelle 4 liste ci sono anche nomi legati alla Lega ed ex Udc. L’appello all’unita’ lanciato da Gianfranco Micciche’ leader dei forzisti siciliani non e’ stato raccolto da Sonia Migliore unica candidata donna, sostenuta da cinque liste. Nessun passo indietro nemmeno da parte di Peppe Cassi’, avvocato e capitano storico della squadra di basket locale, per molti anni presidente dell’associazione dei giocatori italiani di basket. A sostenere la sua candidatura quattro liste; tra queste il simbolo di Giorgia Meloni-Fratelli d’Italia. In area centrosinistra, l’ex sindaco Giorgio Massari, insegnante, fuoriuscito dal Pd senza simboli di partito e supportato da tre liste civiche. Il Pd con altre quattro liste vira invece su Peppe Calabrese. Carmelo Ialacqua insegnante, in pista con la lista Citta’ futura.

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