Salute

Una racchetta per imparare ad andare oltre i propri limiti

Michele Spena

Una racchetta per imparare ad andare oltre i propri limiti

Mar, 24/04/2018 - 22:48

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Esistono “passioni” ed esistono “mestieri”. Due mondi che molto spesso restano nettamente distinti e che portano l’individuo a vivere quasi in universi paralleli.

Esistono, però, persone che riescono a creare un punto di contatto tra queste due realtà e a realizzare qualcosa di veramente bello non soltanto per sé stessi ma anche per gli altri.

Un risultato che acquista maggiore valore e pregio se destinato a soggetti con difficoltà e realizzato in modo assolutamente altruistico. Proprio come quello ottenuto da Giuseppe Cobisi, insegnante di sostegno della scuola media primaria Carducci – Balsamo di San Cataldo e istruttore FIT. “Cinque anni fa ho presentato all’istituto nel quale insegno un progetto sportivo. Il dirigente scolastico Antonio Diblio,  cogliendo l’elevato potenziale formativo, ha immediatamente accolto la proposta autorizzando la creazione di un corso di tennis dedicato esclusivamente agli allievi disabili”.

Quella che era nata come una piccola idea si è trasformata in un importante appuntamento molto apprezzato dai ragazzi coinvolti e dalle loro famiglie. Lanciata la palla in campo, infatti, è stato facile far proseguire il progetto coinvolgendo, con entusiasmo, altri istituti, insegnanti di sostegno, amministrazioni comunali e associazioni private.

Un progetto ambizioso che ingloba tre Comuni e aspira a poter allargare ancora il raggio di azione.

“Il Comune di Caltanissetta, grazie anche alla sensibilità mostrata dall’assessore Campione, quest’anno ha messo a disposizione il campo polivalente “Michele Amari” di via Portella della Ginestra. In quel campo privo di barriere architettoniche, una mattina a settimana, accogliamo non soltanto gli studenti delle scuole medie nissene accompagnati dai rispettivi insegnanti ma anche i loro coetanei provenienti da San Cataldo e Serradifalco” ha spiegato Cobisi.

Tutto avviene senza creare il minimo disagio ai genitori. Gli spostamenti dalle scuole di San Cataldo avvengono tramite un pulmino concesso gratuitamente  dall’associazione Progetto di Vita, realtà esclusivamente dedicata alle persone affetta da spettro autistico. Da Serradifalco, invece, gli studenti arrivano con un mezzo messo a disposizione dal Comune.

Il tennis spesso è visto come uno sport complesso da poter svolgere ma questa percezione, ha spiegato l’istruttore, non sempre è corretta. Tutti possono giocare, basta imparare le regole basilari e avere chiari gli obiettivi da raggiungere.

Ai 25 ragazzi che ogni settimana entrano in campo non si insegna soltanto a tenere una racchetta in mano e a lanciare la palla oltre la rete. Si insegna, soprattutto, a interagire con il mondo esterno. Imparare a coordinare i movimenti, rispondere correttamente a un impulso e creare un rapporto empatico con le altre persone è un piccolo esercizio che si può applicare in ogni contesto di vita quotidiana. Un piccolo traguardo che deve essere interpretato come una grande vittoria.

Non è facile prendersi cura di un figlio disabile, soprattutto se il disturbo è di tipo psichico o psicomotorio. La disabilità fisica e mentale è una condizione che solo in apparenza traccia delle barriere invalicabili. Con empatia e passione è possibile trovare un “punto di contatto” capace di far incontrare i due mondi.

“In questi anni mi sono reso conto che è molto più gratificante insegnare a questi ragazzi come tenere in mano una racchetta e fermarmi a vedere un sorriso sui loro visi piuttosto che allenare una squadra sempre prima in classifica” ha raccontato con grande sincerità Giuseppe Cobisi.

Un impegno che non è rimasto invisibile alla Federazione Italiana Tennis che a breve affiderà all’istruttore l’incarico di fiduciario regionale per il tennis in carrozzina.

Tutto lo sport, a prescindere se si tratta di gioco individuale o a squadra, crea occasioni di socializzazione e opportunità per emozionarsi. La “sana competizione”, che spinge ciascun atleta ad andare oltre i propri limiti, rappresenta una qualificata opportunità formativa.  Un progetto esclusivamente dedicato a soggetti disabili consente di poter distribuire diversamente i tempi e le programmare le attività calibrandole alle competenze dei singoli allievi.

“Quando entro in campo spiego ai ragazzi che l’obiettivo non è vincere il torneo ma riuscire a far emergere la loro parte migliore”.

La passione di mettersi al servizio degli altri ha spinto l’istruttore di tennis a organizzare, sempre nello stesso campo nisseno, un corso di tennis gratuito per ragazzi disabili. “Abbiamo allargato la fascia d’età espandendola dagli 11 ai 18 anni e calendarizzato le lezioni compatibilmente con gli impegni degli allievi”.

Piena disponibilità e non soltanto per gli orari. Le attrezzature sono messe a disposizione gratuitamente dall’associazione Cobisi Team creata, come si evince dal nome, dallo stesso istruttore di tennis.

A supportare in campo il professore durante gli appuntamenti pomeridiani ci sono altri volontari. Prima fra tutti la moglie Isa Palermo che, in quanto insegnante, condivide questa altruistica dedizione per i ragazzi disabili. A dedicare parte del proprio tempo libero a questi ragazzi ci sono anche Anna Catalano, Dalmazzo Negro, Sofia D’Agostino.

Quello che viene svolto non è un corso di tennis per poter imparare a gareggiare e vincere bensì un laboratorio formativo nel quale poter imparare a divertirsi e interagire. Per valorizzare al meglio l’esperienza l’istruttore ha chiesto la presenza in campo di uno o di entrambi i genitori.

“L’ora di lezione – ha concluso Giuseppe Cobisi – si presenta come un’opportunità durante la quale genitori e figli possono imparare a divertirsi insieme trovando dei punti di contatto”. Quello che, talvolta, non avviene all’esterno perché si rimane travolti dalla routine quotidiana.

Per coloro i quali volessero iscriversi al corso di tennis pomeridiano per i ragazzi diversamente abili può contattare il professore Giuseppe Cobisi al numero 334.1689324

Le lezioni, totalmente gratuite, si svolgeranno il giovedì e il venerdì pomeriggio.

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