SAN CATALDO – Riceviamo e pubblichiamo.
Non era possibile rimanere in silenzio a seguito dell’aggressione dell’On. Alessandro Pagano rivolta all’Amministrazione Modaffari ed in particolare al Sindaco: una sortita violenta, figlia di una politica vile e disgustosa, che non sa più a cosa aggrapparsi per diffamare l’avversario, per calunniare l’integrità e la rispettabilità della persona, che non mancheremo di difendere nelle sedi più opportune.
La dialettica politica non si rifiuta mai, a meno che non sia portata avanti da un deputato nominato (ormai da anni vivacchiante grazie ad agganci e amicizie altolocate, senza diretta verifica elettorale) che millanta conoscenze non possedute, le condisce di livore con l’effetto di disinformare. Fuori dalle meschine mistificazioni paganiane, i fatti sono semplici: il dirigente dell’Ufficio Tecnico di San Cataldo, Ing. Paolo Iannello, nei mesi scorsi ha partecipato a un concorso per la mobilità volontaria esterna, classificandosi primo in graduatoria. Proprio per la trasparenza mostrata da questa amministrazione, per mero atto dovuto, per il rispetto verso il Dirigente stesso (nonché per l’ente richiedente), si è deliberato il nulla osta a tale trasferimento.
Un’azione che è di una chiarezza e di una cristallinità lampanti: non del Comune né del Sindaco o della Giunta, bensì del Dirigente è la scelta di decidere, nel pieno potere decisionale di affrontare come preferisce i prossimi anni lavorativi.
Nessun bastone tra le ruote, nessuna forzatura, nessun condizionamento, secondo il concetto del “tutti importanti, ma nessuno è indispensabile o insostituibile”. In questo atto, però, l’Onorevole Pagano vuole trovarci del “marcio”, lasciando intendere chissà quali interessi in gioco. E lo fa con una lettera pubblica che paradossalmente mette in difficoltà lo stesso Dirigente che, da soggetto terzo alle vicende politiche, di certe “protezioni di partito” dovrebbe e vorrebbe volentieri fare a meno. Non vorremmo essere al suo posto, oggi, difeso da cotanto personaggio.
Meglio ribadirlo chiaramente: questa Amministrazione ha operato, opera e opererà con una trasparenza che l’Onorevole può soltanto aspirare nei sogni più audaci. Abbiamo dato direttive per acquisti solo attraverso Consip e gli incarichi professionali ed appalti di lavoro, anche sotto soglia comunitaria dei 40.000 €, solo dietro presentazione di preventivi e indagini sul prezzo più basso o affidamenti al massimo ribasso senza vie preferenziali per alcuno e preclusioni per altri, rinunciando al caro e “allegro” ricorrere agli affidamenti diretti e di somma urgenza; abbiamo posto fine a un periodo di sprechi inaccettabile, sotto tutti i punti di vista, con numeri resi pubblici senza alcuna difficoltà; abbiamo operato con parsimonia e attenzione, come dei buoni padri di famiglia, pur dovendoci fare carico dell’indebitamento causato da Pagano & Co., che ha portato la Città ad una immobilità di fatto; abbiamo rinunciato a privilegi, rimborsi, trasferte, spese per comunicazione e quant’altro, segnando un netto cambiamento rispetto al passato; abbiamo, senza timori di sorta, reso “più pubblici” decine e decine di atti; abbiamo, per la prima volta, vigilato su enti partecipati dal Comune (veri bancomat di certa politica) e che negli anni hanno creato voragini sulle teste dei cittadini.
Tutto ciò, però, non basta a cancellare la viltà insopportabile di accuse infondate su fatti che avverranno, soprattutto in relazione agli appalti del Contratto di Quartiere Santa Fara e per la Raccolta Rifiuti, argomenti in cui palesa una ignoranza abissale o, se preferite, una intollerabile strumentalità, dato che le relative gare saranno gestite dalla Regione per il tramite dell’Ufficio Regionale Gare [U.RE.GA.].
Non trovando nulla su cui appellarsi nel presente, l’Onorevole si dà alla chiaroveggenza, ipotizzando scenari e percorsi sconosciuti agli attuali Amministratori. Una lettera, la sua, che rispediamo volentieri al mittente, accompagnata dal consiglio di farsi un bell’esame di coscienza: potrebbe essere, finalmente, l’occasione buona per piantarla e farsi da parte, accettando il giudizio impietoso che la Città gli ha riservato in questi ultimi anni e che dimostra di non avere ancora compreso.
Per concludere, in questo momento non vorremmo essere nei panni dell’Ing. Iannello perché, dopo questa sortita dell’Onorevole, la sua immagine è associata indissolubilmente a quello che diventerebbe, vox populi, un vero e proprio sponsor politico compromettendo la sua posizione di soggetto superpartes nei vari procedimenti e rapporti con l’Amministrazione Comunale.
Ci auguriamo che lo stesso Ing. Iannello vorrà pubblicamente intervenire sulla questione a difesa della sua onorabilità professionale.
San Cataldo, 29 Dicembre 2015
La Giunta Comunale di San Cataldo
2

