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“Trasferimenti ridotti e sistema in crisi”. La drammatica situazione delle autonomie locali in Sicilia, nota del sindaco di Sommatino

Redazione

“Trasferimenti ridotti e sistema in crisi”. La drammatica situazione delle autonomie locali in Sicilia, nota del sindaco di Sommatino

Mar, 28/07/2015 - 08:04

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Nota stampa di Crispino Sanfilippo, sindaco di Sommatino, che sottolinea la drammatica situazione del sistema delle autonomie locali in Sicilia e il preoccupante ridimensionamento dei trasferimenti che arrivano dalla Regione e dallo Stato. Di seguito il contenuto integrale della nota.

Abbiamo ricevuto in questi giorni la nota dell’ANCI Sicilia sui numeri di una crisi strutturale del sistema delle Autonomia Locali in Sicilia e il dato significativo che emerge è piuttosto desolante e al contempo disarmante perché mette in risalto dei numeri che danno l’idea di come il sistema Enti Locali langue in una situazione di assoluta drammaticità dovuta principalmente alla drastica e riduzione opera di ridimensionamento dei trasferimenti che dalla Regione Siciliana e dallo Stato arrivano e che si assottigliano in anno in anno sempre di più.

I dati sono allarmanti e basti pensare che i trasferimenti regionali che fino al 2013 è avvenuta attraverso il Fondo delle Autonomie Locali sono passati dai 913 milioni del 2009 ai 560 milioni del 2103, non considerando che anche nel 2014 e nel 2015 la riduzione è altrettanto considerevole.

Il dato riassuntivo è rilasciato dalla Corte dei Conti che nella sua relazione annuale tiene conto di diversi fattori centrali e che danno l’idea di come i Comuni non possono reggere più il peso che ha condizionato i cittadini a sostituirsi allo Stato e alle Regioni supportando personalmente alla riduzione dei trasferimenti a danno dei servizi che in questi anni sono ridotti sensibilmente.

Relativamente alle spese correnti, poi, con il Fondo perequativo nel 2014 sono stati assegnati per il 2014 trasferimenti per 368 milioni di euro e nel 2015 si registra  una ulteriore riduzione del 10%: non consideriamo poi le spese per investimenti la musica non cambia e quindi ci ritroviamo ad affrontare le emergenze arrampicandoci sugli specchi e cercare di trovare per ogni soluzione uno costoso intervento.

Le grandi opere sono diventate ormai ricordi lontani e spesso gli interventi finanziari non coprono quelli che sono gli ordinari lavori che servono per rendere una città vivibile a misura d’uomo. Tutto questo penalizza le strutture pubbliche a partire dalle scuole che devono offrire servizi di eccellenze, le strutture sanitarie che devono rilanciare occasioni di salute ottimale, palestre e tante altre opere che qualche anno fa si realizzavano con facilitò estrema.

Altro dato allarmante che si legge nella nota è quella relativa ai trasferimenti nazionali che la Corte dei Conti ha analizzato attraverso i dati forniti dalla Banca d’Italia e che illustra che nel triennio 2011-2014 i trasferimenti erariali sono passati da un miliardo e 400 milioni ai 378 milioni nel 2014 e basta questo per renderci conto come le sofferenze dei Comuni è sempre in continuo crescente e questo significativo ridimensionamento dei trasferimenti incide in maniera eccessiva sui bilanci comunali ridotti ormai ad ascrivere le spese obbligatorie per il mantenimento di personale e delle utenze telefoniche ed elettriche.

Il trend registrato in questi ultimi 5 anni ha avuto gravi ripercussioni che di fatto hanno incrementato la pressione fiscale e come detto ridotto i servizi ai cittadini,

Il risultato a tutto questo qual è? Se pur il taglio dei trasferimenti sia stato minore a livello regionale rispetto a quello nazionale la riduzione delle risorse non è stata accompagnata da alcun intervento strutturale e di riforma che potesse consentire una riduzione della spesa.

Non esistono interventi strutturali forti che caratterizzano le riforme sul sistema integrato dei rifiuti e delle acque ove la Regione Siciliana non pone in essere interventi idonei a superare le emergenze in cui i Comuni affrontano le questioni quotidianamente e vi è di più: le strutture idonee a far superare l’empasse amministrativo sono costrette a volte a farcele  affrontare con rischi notevoli e consistente difficoltà per superare adeguatamente  le leggi attuali che non consentono l’avviarsi di procedure sostenibili.

Il risultato finale a tutto questo è la mancanza di risorse non solo umane ma anche di natura finanziaria che non consentono ai Comuni di amministrare con la serenità dovuta e con la libertà di promuovere una vera e propria attività di  crescita sulle attività produttive e sui servizi perché questi rappresentano il volano giusto  a rilanciare una vera e propria rivoluzione sociale ed intellettuale dove l’Ente Locale venga posto al centro delle trattative regionali e nazionali e non contrariamente  di quanto si esprime oggi e cioè che  il  Comune rappresenta l’ultimo anello di sofferenza ove il cittadino vede non come soggetto da aiutare e valorizzare ma come soggetto da  cui trovare le risposte che devono dare invece dare, chi questo caos lo ha creato e lo ha delegato alle autonomie locali  impropriamente ma anche maldestramente. Ma poiché crediamo nella cose che facciamo non ci resta altro che rassegnarci alla nostra convinzione che,  ce la faremo.

Crispino Sanfilippo

Sindaco di Sommatino

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