Salute

Caltanissetta, scrive nisseno di 52 anni: “Colpito da emorragia cerebrale, vivo con 250 euro al mese”.

Redazione

Caltanissetta, scrive nisseno di 52 anni: “Colpito da emorragia cerebrale, vivo con 250 euro al mese”.

Gio, 04/06/2015 - 20:22

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CALTANISSETTA – Giunge presso la nostra redazione una lettera-sfogo di un cittadino nisseno di 52 anni che racconta la sua “amara” vicenda: una storia particolare, il calvario di chi colpito da una grave emorragia cerebrale deve poi scontrarsi con burocrazia e leggi. Di seguito il contenuto integrale della missiva.
Ho 52 anni, all’epoca del fattaccio ne avevo 46, mi chiamo Giuseppe Pasqualetto, sono nato ed abito a Caltanissetta. Il 13 ottobre 2009 sono stato colpito da emorragia cerebrale al tronco (inoperabile): 3 estrema unzione, 2 tracheotomia, blocco renale, sindrome di Lyell, 365 gg. di ricovero (compresi 90 gg. in coma). Sono stato portato, tramite gli operatori del 118, all’ospedale S. Elia di Caltanissetta indi, lo stesso pomeriggio, in elisoccorso, nel reparto rianimazione dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, dove ci sono rimasto fino al 29 gennaio 2010 e lo stesso giorno, in eliambulanza, sono stato ricoverato, previo interessamento della mia famiglia, al centro neurolesi Bonino/Pulejo di Messina fino al 13 ottobre 2010.
Ho continuato la riabilitazione all’ASP presso l’RSA di Caltanissetta e periodicamente, dal 14 gennaio al 9 febbraio 2012, dal 30 marzo al 10 luglio 2013, sono tornato al centro neurolesi Bonino/Pulejo di Messina.Mi sono rimasti degli strascichi inabilitanti ed ho sempre bisogno della fisioterapia, non mi è stata concessa l’indennità di accompagnamento (i medici dell’INPS dicono che sono autonomo, sarà un augurio), successivamente ho fatto ricorso alla magistratura ordinaria, il giudice pubblicherà la sentenza ad ottobre 2015 ed ho fatto una visita, da un medico,Dott. Di Bilio, che ha confermato i miei malanni: – dolore (sopportabile) dal ginocchio al piede (senza sensibilità) destro -anulare, mignolo, palmo della mano destra perennemente senza sensibilità – diplopia all’occhio sinistro – gamba e mano sinistra tremano al minimo sforzo- respirazione difficoltosa.
Il medico/perito del tribunale, Dottoressa Simona Scalia, ha scritto nel Suo verbale che sono autonomo, posso dimostrare il tutto. Sono celibe ed orfano. Vivo a casa di una mia sorella che si occupa di me in tutto. Non ho più un lavoro, non posso fare la doccia autonomamente, non ho più la patente di guida. Non riesco a tagliare: il pane, la carne, qualsiasi cosa. Non riesco a scrivere. Dovrei vivere con 275 € (pensione di invalidità, che il 22 giugno 2015 l’INPS mi ha convocato per la revisione) al mese e credetemi che non mi posso permettere nulla. Fino al 2009 lavoravo come agente di commercio con le più note aziende nel settore delle telecomunicazioni.
Giuseppe Pasqualetto

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