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Mafia: anche una donna tra 4 arrestati per omicidi nell’Ennese

Redazione

Mafia: anche una donna tra 4 arrestati per omicidi nell’Ennese

Mar, 12/05/2015 - 10:29

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ENNA – C’e’ anche una donna tra le quattro persone arrestate la scorsa notte dai carabinieri per 2 omicidi di mafia. Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip del tribunale di Caltanissetta su richiesta della Dda, sono state eseguite dai carabinieri dl comando provinciale di Enna in collaborazione con i colleghi di Catania. Gli arrestati, infatti, sono tutti residenti a Catania e ritenuti appartenenti al clan mafioso dei Cappello. Sono accusati degli omicidi di Salvatore Prestifilippo Cirimbolo e Prospero riccombeni. Il primo fu abbattuto in un plateale agguato nella piazza principale di Catenanuova (Enna) nel luglio 2008, quando un commando di killer armati di kalashnikov sparo’ sugli avventori di un bar e sui passanti ferendo gravemente anche 5 persone. Riccombeni venne eliminato nel maggio del 2012, colpito mentre era in auto con altre due persone, sempre a Catenanuova. I due delitti rientrano nella guerra di mafia tra gli emergenti legati alla cosca etnea dei Cappello e gli esponenti di Cosa nostra, per il controllo delle estorsioni. L’operazione e’ stata chiamata dai carabinieri “Lock out”. Nell’indagine ci sono anche 7 tentativi di omicidio. Due degli arrestati, Giovanna Maria Salvo, 42 anni, e Santo Strano, 49 anni, sono indagati per l’omicidio di Prospero Leonardi (e non Prospero Riccombeni com’era stato riferito in un primo momento) e il tentato omicidio di Angelo Drago, e accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso collegata al clan Cappello di Catania, nel quale avrebbero avuto il ruolo di organizzatori. Gli altri due, Matteo Salvo, 52 anni e Nunzio Di Marco, 42 anni, con Santo Strano sono indagati per l’omicidio di Salvatore Prestifilippo Cirimbolo e 5 tentati omicidi, tra i quali quello del fratello della vittima. Per il delitto di Catenanuova sono in carcere e gia’ sotto processo Filippo Passalacqua, considerato reggente del clan Cappello nel piccolo centro ennese, Giampiero Salvo, fratello di Giovanna Maria. Un quinto indagato, Massimo Salvo, e’ l’uomo sfuggito alla cattura e risulta latitante. I due agguati, portati a segno in maniera plateale vennero decisi per porre fine al predominio del gruppo legato a Cosa nostra che per anni aveva gestito le estorsioni a catenanuova e nei Comuni vicini, e per affermare che ormai gli affari illeciti erano nelle mani di Filippo Passalacqua e del clan Cappello al quale l’uomo e’ legato essendo cognato dei Salvo.

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