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Costruzione discarica Gela, lettera a Crocetta: predice nome azienda che vincerà l’appalto

Redazione

Costruzione discarica Gela, lettera a Crocetta: predice nome azienda che vincerà l’appalto

Ven, 26/12/2014 - 09:17

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PALERMO – Una lettera inviata al governatore Rosario Crocetta, al presidente dell’Anti Corruzione Raffaele Cantone, alla procura di Palermo e all’assessore al Territorio Maurizio Croce. Una missiva spedita il 9 dicembre scorso in cui si indicano con dieci giorni d’anticipo i vincitori dell’appalto bandito dalla Regione Siciliana per la progettazione esecutiva e la costruzione di un impianto di smaltimento di rifiuti urbani nel comune di Gela. Non è un anonimo, visto che l’estensore si qualifica come legale rappresentante della Cesaro Mac Group,una ditta di Eraclea, in provincia di Venezia, che si occupa di macchine e impianti speciali per l’ambiente. L’azienda veneta ha partecipato al bando per la progettazione e la costruzione della discarica di Gela, in contrada Timpazzo, ma – come spiegato nella lettera – è stata esclusa nella seduta della gara del 3 dicembre per vizi di forma.

“Illustrissimo presidente – esordisce l’estensore – non sono un veggente: nonostante ciò, sono ugualmente in grado oggi di comunicarle chi sarà l’aggiudicatario della gara d’appalto: Ati Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna e Consorzio stabile Agora (leggasi sign.Mondello di Gela)”. Manco a dirlo, dieci giorni dopo a vincere l’appalto è proprio quell’associazione temporanea d’imprese composta dal Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna e dalConsorzio stabile Agora di Acireale. La prima ditta è uno storico consorzio di cooperative emiliane nato già nel 1912, oggi tra i giganti delle coop rosse. Agora è invece un consorzio che raggruppa circa 50 aziende, con un fatturato medio superiore ai 50 milioni di euro. Per il manager della Cesaro, dietro ad Agora ci sarebbero i costruttori Mondello di Gela, titolari della ditta omonima, già nell’occhio della Dia, quando si aggiudicano alcuni lavori in subappalto dopo il terremoto dell’Aquila.

Secondo gli investigatori antimafia tredici dipendenti dei Mondello avevano precedenti penali anche di stampo mafioso, lo stesso Emanuele Mondello era stato posto sotto controllo insieme ad altri due pregiudicati “per aver curato nel settore degli appalti pubblici gli interessi del clanRinzivillo di Gela”. Dopo l’esclusione della Cesaro, il legale rappresentante spiega di essersi subito rivolto ad un famoso legale palermitano per fare ricorso al Tar. “Dopo appena due giorni – continua testualmente l’estensore della lettera – sono stato contattato dal legale e mi è stato detto di non sprecare soldi e tempo perché l’eventuale riammissione sarebbe stata inutile, in quanto la gara sarà comunque aggiudicata nella quale partecipa il sign. Mondello di Gela”.

L’imprenditore gelese era stato citato dal collaboratore di giustizia Carmelo Barbieri, ex padrino della cosca di Gela. “Mondello garantiva in continuazione regali economici, i soldi venivano consegnati a Daniele Emanuello”, dirà il pentito deponendo durante un processo. Ma c’è di più: perché nella sua lettera a Crocetta, il legale rappresentante della Cesaro, spiega che “Il presidente della commissione di aggiudicazione – ing. Manlio Munafò – da tempo aspirava a diventare direttore dell’assessorato al Territorio (fino all’ultima nomina e malgrado le rassicurazioni del senatore Lumia) ma senza successo… A questo punto interviene il sign. Mondello, residente a Gela, e che millanta o ha una grande amicizia col presidente Crocetta, e propone all’ing. Munafò la nomina a commissario della ex provincia di Palermo, in cambio dell’assegnazione di un alto punteggio tecnico all’Ati Ccc-Agora nella gara”. Munafò in effetti sarà nominato commissario della Provincia di Palermo da Crocetta, proprio il 3 dicembre, mentre il 19 dello stesso mese l’Ati costituita dal Consorzio bolognese e dagli acesi di Agora vincerà effettivamente l’appalto.

“Ciò che sostengo qui è facilmente verificabile – conclude l’estensore della missiva – e comunque sarà certificato dall’aggiudicazione che avverrà a breve e nella quale l’Ati riceverà un altissimo punteggio tecnico”.

Sulla vicenda ora è intervenuta la Commissione Antimafia. “Se il vincitore di un’importante gara d’appalto siciliana viene indicato dieci giorni prima in una dettagliata denunzia alla Procura, è bene che su quell’appalto, e in genere sugli appalti della Regione Sicilia, vi sia un supplemento di attenzione da parte degli organi di vigilanza e di governo”, dice Claudio Fava, vicepresidente di Palazzo San Macuto, che sul ”giallo” della lettera profetica ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno Angelino Alfano e al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Il deputato catanese sollecita inoltre il governo a “chiedere al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, il dottor Raffaele Cantone, un monitoraggio particolare sugli appalti banditi dalla Regione Siciliaesattamente come accade per quelli legati all’Expò di Milano”. Anche Cantone è tra i destinatari di quella lettera che con dieci giorni d’anticipo comunica i vincitori dell’appalto per la discarica di Gela.

La ditta dei Mondello l’anno scorso si era aggiudicata alcuni lavori per la costruzione del più grande impianto fotovoltaico d’Europa: un investimento da 300 milioni di euro, per produrre  80 megawatt di energia grazie 233 mila pannelli solari distribuiti su 230 ettari in contrada Zai, a sette chilometri di distanza dal centro di Gela. Dove per la posa della prima pietra, nel giugno del 2013, era presente lo stesso Crocetta.

(Di Giuseppe Pipitone, fonte loraquotidiano.it)

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