CALTANISSETTA – Il sindaco in moto e blue-jeans ha dovuto abdicare. Nel giorno del suo giuramento a Palazzo del Carmine ha indossato la cravatta che non ha minimamente intaccato la sua giovialità, naturalezza e positività; le sue doti hanno pervaso l’aula. Si è diretto dal segretario Generale Eugenio Alessi e con voce calma e ritmata ha letto la formula del giuramento: grande l’affetto dei consiglieri e del folto pubblico presente nell’aula consiliare che gli ha tributato un applauso lungo oltre un minuto. Mentre ritornava al suo consueto scranno, è stato avvicinato dagli assessori che lo hanno abbracciato ed omaggiato. Il bacio finale, Giovanni Ruvolo, il più emozionante e desiderato, lo ha riservato alla moglie Adriana che lo attendeva poco distante.
Il primo cittadino ha poi tenuto il suo primo discorso dinanzi il civico consesso. “Auguri di buon lavoro, ora tocca a noi, ci hanno consegnato una delega importante, ricca di speranza e opportunità, non possiamo deludere i nostri concittadini”.
Il messaggio improntato alla positività ed alla collaborazione, ha avuto un minimo comun denominatore il “bene comune della città”. Entusiasta e propositivo, non ha nascosto le insidie del suo difficile compito: “Il ruolo più alto di servizio, più puro, ma anche il più difficile. Abbiamo le risorse per ben ottemperare, la qualità delle persone, la qualità di chi è stato eletto in questo consiglio comunale; io credo sia la risorsa più importante, più ancora di bilanci o tecnicismi vari. Facciamo guidare dal senso di responsabilità. Si aspettano molto da noi i cittadini. Si apre una stagione nuova, nella metodologia. La nostra si connoti per un atteggiamento metodologico nuovo, in cui pianificare, programmare, organizzare abbiano al centro la persona. Io so che se vogliamo possiamo riuscire, dipende da noi”. Dopo aver toccato le corde della responsabilità e della partecipazione, Ruvolo ha avuto parole “dolci” per l’opposizione. “Il dialogo sarà fondamentale con il consiglio. La Minoranza ha la responsabilità di aiutarci a capire come possiamo meglio servire questa città . Sempre con una logica: il bene della città .
Discorso intriso di speranza e proponimenti positivi salutato con un grande applauso dai consiglieri e dai molti cittadini presenti. Adesso è finito il tempo delle parole, tutti aspettano … i fatti.
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