CALTANISSETTA – I carabinieri della compagnia di Caltanissetta hanno eseguito alcune perquisizioni presso le abitazioni di 9 soggetti tutti implicati, a vario titolo, in una storia di estorsione ed usura, ai danni di un commerciante.
Un uomo del capoluogo nisseno aveva sporto denuncia contro ignoti per tentata truffa, riferendo ai carabinieri che qualcuno avrebbe utilizzato a sua insaputa, i suoi dati anagrafici per finanziare l’acquisto di una “ford kuga” del valore di circa 30.000 euro.
I militari dell’arma hanno dato impulso alle indagini, sia con strumenti tecnici sia con attività tradizionale, e sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda, individuando il vero “proprietario” della vettura, acquistata in modo fraudolento.
Dopo averlo convocato in caserma, gli hanno posto una serie di domande incalzanti e l’uomo, vistosi smascherato, ha raccontato di essere stato costretto ad utilizzare alcuni documenti d’identità falsificati ad hoc, per acquistare la “ford kuga”, poiché vittima di un prestito con tasso usurario.
Dalle indagini dei militari, è stato riscontrato che l’uomo, bisognoso di denaro, si era rivolto ad alcuni soggetti, chiedendo il prestito di 17.000 euro; prestito che gli veniva concesso a patto che lo stesso avrebbe, non solo dovuto riconsegnare 20.000 euro entro una settimana, ma avrebbe dovuto anche offrire la propria autovettura (una “bmw serie 6” dal valore sicuramente maggiore) come garanzia.
Tuttavia, a seguito di ulteriori difficoltà finanziarie, l’uomo non riusciva a restituire i soldi in tempo ed iniziava così per lui il calvario.
Gli aguzzini vendono l’auto della vittima un noto concessionario di Caltanissetta, connivente con gli stessi. La vittima disposta a riprendersi la propria autovettura, si reca presso la concessionaria offrendo addirittura contanti e la permuta una “opel agila” intestata alla moglie ma, il rivenditore che in un primo momento pare accettare, gioca al rialzo chiedendo a sua volta 11.000 euro in contanti, oltre al libretto dell’opel agila.
L’affare salta ma gli aguzzini pretendono comunque che la vittima saldi il debito per intero, nel frattempo salito vertiginosamente a causa degli interessi.
Lo costringono a porre in essere la truffa tramite l’acquisto della “ford kuga”, accompagnandolo presso la sede della “ford” di Palermo e fornendogli un documento d’identità falsificato per accendere un finanziamento.
L’uomo dunque, ottiene il finanziamento (firmando ovviamente sotto altro nome) e consegna il libretto al sodalizio criminale, che in possesso dell’auto, riesce a rivenderla quasi immediatamente, presso una seconda concessionaria di Palermo, grazie anche alla compiacenza del rivenditore titolare della stessa.
A conti fatti, la vittima a seguito di un prestito di 17.000 euro ne ha restituiti 46.000, parte in contanti, parte con il ricavato della vendita forzata della propria autovettura, parte con il finanziamento di 28.000 euro acceso per la truffa alla ford. con un tasso usurario pari al 175%.
A seguito di ciò dunque, i militari hanno notificato l’avviso di garanzia a tre persone, C.G. ed M.G. due fratelli pregiudicati di Caltanissetta ed a L.R.S., commerciante pregiudicato palermitano, contestando la violazione agli artt. 110, 112 e 61 c.p. e 48, 469, 477, 479, 482, 485, 494, 611, 629, 640, 644 c.p.; (errore determinato dall’altrui inganno, contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione, falso materiale, falso ideologico, falsità materiale commessa dal privato, falsità in scrittura privata, sostituzione di persona, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, estorsione, truffa e usura aggravati e in concorso) – artt. 110, 112 167 del d.lvo 30/06/2003 n. 196 (codice in materia di protezione dei dati personali – trattamento illecito di dati personali, aggravato e in concorso), e contestualmente, sono state effettuate nove perquisizioni presso i domicili e le concessionarie interessate, dove sono stati rinvenuti importanti documenti a riscontro di quanto raccolto durante le attività d’indagine.

