MUSSOMELI- “Dopo l’assemblea di giovedì e dopo 45 giorni di occupazione è stato deciso di sciogliere l’assemblea permanente in attesa di risvolti futuri. Ricordiamoci che la lotta continua e l’attenzione è massima. Sotterreremo “l’ascia di guerra” dopo che l’Assessorato alla Salute avrà deliberato quanto da noi richiesto senza taglio alcuno rispetto al documento. Se no sarà guerra ad oltranza”. Nelle parole di Osvaldo Barba del Nursind, tra i leader del comitato pro-ospedale, si coglie il riferimento all’invito lanciato dal presidente della VI Commissione Sanità dell’Ars Digiacomo che appena giunto a Mussomeli, un mese fa, nel promettere l’impegno dei parlamenti a sostegno del nosocomio, aveva però pregato il comitato di bloccare la protesta. Ora la mobilitazione si prende una pausa, forte anche delle aperture dei vertici della sanità siciliana che hanno acconsentito a sottoporre al proprio giudizio un piano di controproposte che prevede la richiesta di potere avere assicurati 68 posti letto ordinari, 2 di osservazione breve e intensiva, 16 di lungodegenza e riabilitazione, il mantenimento delle unità operative complesse e del Punto nascita, il superamento dei vuoti in pianta organica con nuove assunzioni e delle carenze di strumentazione e diagnostica.