Salute

Sanità in Sicilia, Michele Mancuso (FI): “Interrogazione parlamentare che ingenera solo dubbi nei cittadini, la salute deve prescindere dalla campagna elettorale”

Redazione

Sanità in Sicilia, Michele Mancuso (FI): “Interrogazione parlamentare che ingenera solo dubbi nei cittadini, la salute deve prescindere dalla campagna elettorale”

Mer, 08/05/2024 - 09:47

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L’interrogazione parlamentare mossa all’Ars dai deputati regionali Giuseppe Catania, Giuseppa Savarino e Giuseppe Bica di Fratelli d’Italia, riguardante le azioni di propaganda che possono contaminare il sistema sanitario dell’isola, ha innescato polemiche non solo nell’opinione pubblica, ma anche suscitato pareri discordanti tra i colleghi deputati della stessa fazione.

Già l’assessore regionale alla salute diramò un vademecum anti-propaganda – trasmesso alle ASP e alla Procura – in cui correva l’obbligo di rispettare determinate regole durante il periodo elettorale.

E nell’interrogazione in questione firmata dai tre deputati regionali non solo si sottolinea l’esigenza di tale aspetto, ma si fa riferimento a due esempi nello specifico, quali convegni su sanità ad Agrigento con candidati sindaci tra i relatori e in provincia di Caltanissetta la presenza come candidata al consiglio comunale la compagna del Commissario Straordinario dell’Asp, in un comune il cui il sistema sanitario è gestito dallo stesso Commissario.

In particolare, l’azione da parte dei deputati ha condotto il deputato regionale Ismaele La Vardera a compiere un “blitz” – comunicando attraverso una diretta Facebook – all’interno del nosocomio del Comune di Mazzarino, comune dove è, appunto, candidata come consigliere comunale la compagna del Commissario straordinario dell’Asp.

“Avrei preferito rimanere indifferente a quello che abbiamo letto in questa settimana riguardo alla Sanità della Regione Siciliana in generale, ma in particolare nella nostra provincia – dichiara l’onorevole Michele Mancuso, deputato regionale Forza Italia –. A cominciare da un’interrogazione parlamentare che veramente lascia disarmati perché un’interrogazione come questa dove si chiede al governo, all’assessore regionale di obbligare i manager a stare fermi su tutto e per tutto è un qualcosa che non si comprende se consideriamo che invece la sanità prescinde e deve prescindere dalle campagne elettorali; campagne elettorali che riguardano pochissimi cittadini siciliani e una sanità invece che riguarda più di cinque milioni di siciliani”.

L’onorevole Mancuso ritiene che sarebbe stato opportuno “presentare una mozione dove andavano a raccontare il perché della loro preoccupazione”, in riferimento alla storia passata dei soggetti in questione, alle cose che sono successe prima. Dichiara ancora: “Non possono andare a fare un’interrogazione dove si parla di quello che non devono fare i commissari che sono arrivati soltanto da qualche settimana”. Continua l’onorevole Mancuso: “Quindi se loro avevano cose di cui preoccuparsi dovevano raccontarci quello che è stato fatto prima, se è stato fatto qualcosa di sbagliato”.

E compie una riflessione anche sull’azione dell’opposizione, ovvero sul cosiddetto “blitz” – in diretta sul suo profilo Facebook – del collega Ismaele La Vardera, di Sud Chiama Nord, nella città di Mazzarino, di fronte il presidio ospedaliero S. Stefano: “Racconta della sua meraviglia di fronte all’interrogazione, per la quale comincia cercando di rispondere alla inefficienza del funzionamento di un piccolo nosocomio di provincia”.

Diversi cittadini presenti presso l’ospedale e interrogati al momento della Facebook hanno dichiarato la loro soddisfazione per il buon funzionamento della struttura e per la bravura dei medici. E conseguentemente nasce la domanda da parte dell’onorevole Mancuso: “Si può fare e montare tutto questo senza invece dire qual era il vero obiettivo? Il vero obiettivo era quello di puntare il dito su un manager che oggi è semplicemente un commissario, come lo sono in tutte le Asp siciliane in questo momento, il quale si ritrova a dirigere un’azienda e di fronte al quale la sua compagna di vita, che è una consigliera comunale uscente eletta nella scorsa legislatura, anzi prima eletta nella scorsa legislatura, e che oggi in maniera naturale si sta riproponendo”.

L’onorevole continua sostenendo che il caso in questione non c’entri nulla con la storia professionale del compagno di vita della candidata consigliera comunale perché “è una storia politica di una persona che ha preso più di circa 600 voti, che magari lo stesso elettorato, la politica che la circonda, gli ha riproposto di ricandidarsi, addirittura non a sindaco ma a semplice consigliere comunale”.

“Io sinceramente mi rendo conto anche dell’imbarazzo che vive oggi la gente, e per la quale oggi la gente prende le distanze dalla politica” afferma l’onorevole Mancuso, il quale, a suo avviso, non si riesce a distinguere quelli che sono i ruoli e quelli che sono i doveri che ognuno deve avere. “Fare il manager piuttosto che il consigliere, fare una buona sanità in campagna elettorale o fuori dalla campagna elettorale, ha solo una soluzione per far bene o per fare male, che è quella di farlo in maniera onesta e leale e in maniera trasparente nell’interesse della collettività”.

Continua: “Il commissario è stato nominato solo dal primo febbraio, e non c’entra nulla con l’esercizio delle attività politiche di una persona, che può essere una compagna, può essere un amico può essere un parente”.

C’è da chiedersi dove abbiano voluto arrivare, se far pensare alla gente che oggi la politica può essere condizionata dalla presenza o dal potere esercitato in un’azienda. E in caso fosse così, in caso di incertezze, con prove alla mano bastava denunciare.

“Invece di preoccuparsi di risolvere i problemi veri che riguardano il nostro territorio attraverso l’azione parlamentare, politica e istituzionale, si continua ad avvelenare i pozzi, a far capire che la politica può essere solo interesse, tenendo la gente lontana dalle istituzioni” conclude l’onorevole Mancuso, sottolineando come questa sia la sua – e quella anche di molti cittadini – vera preoccupazione, perché è mortificante per “chi come me e come tantissimi altri, vivono la politica non per comandare, ma per servire, ed è veramente imbarazzante toccare con mano un atteggiamento che viene dalla stessa politica, atto a creare diffidenza, insopportabile per chi con spirito di sacrificio cerca di servire il suo territorio”.

E le conclusioni dell’onorevole Mancuso si poggiano sulla volontà, sulla soluzione di lasciare decidere al popolo sovrano e di non lasciarsi condizionare dalle apparenze tranne che non ci siano fatti provati per i quali possono essere denunciate delle azioni o degli atti.

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