CALTANISSETTA – Frodi on-line in ascesa. Tre nisseni si sono presentati negli uffici della Questura per denunciare l’utilizzo fraudolento della loro carta di credito da parte di ignoti. Un disoccupato di 44 anni, ci ha rimesso 250 euro: per acquisti effettuati su internet da ignoti; una commessa di anni 29, ha segnalato quattro distinte transazioni illecite, effettuate nel Regno Unito, per un valore complessivo di 750 euro e di altre tre, non addebitategli poiché la carta è stata bloccata in tempo attraverso il numero verde dell’Istituto di Credito; infine un impiegato di anni 54, ha riferito alcuni acquisti, sempre di ignoti, per 124 euro. In due dei tre casi denunciati le vittime hanno dichiarato di aver ricevuto, nei giorni scorsi, una e-mail, apparentemente inviata dalla propria banca, nella quale veniva chiesto di inserire i propri dati personali, quelli della carta di credito e i codici di sicurezza, per un controllo che la banca stava effettuando presso i propri clienti.
E il caso di ricordare che con questa tecnica, chiamata phishing, i truffatori informatici bersagliano quotidianamente migliaia di indirizzi di posta elettronica con richieste di sedicenti banche e istituti di credito che chiedono via mail alcuni dati e codici personali, necessari “per aggiornamento programmato del software al fine di migliorare la qualità dei servizi bancari”, o per altri fantasiosi motivi. Nessuna banca o istituto vi chiederebbe mai i codici personali attraverso una richiesta via e-mail. Mai. Le banche contattano i loro clienti direttamente, in particolare modo per queste operazioni riservate.
Quello che può generare disorientamento nell’utente che riceve questi messaggi è la apparente autenticità dell’azienda che richiede i dati. Nel tempo gli sciacalli del web hanno affinato le loro armi: grafica accattivante, loghi ufficiali di aziende e istituzioni, messaggi efficaci e scritti in buon italiano o in altre lingue, cortesia e semplicità possono fare pensare di non essere vittime di un raggiro. Negli ultimi tempi inoltre i truffatori hanno perfezionato il loro metodo di “pesca”: per essere più credibili hanno dato l’assalto elettronico utilizzando come mittente il nome di banche che non erano state mai utilizzate prima.
Per essere sicuri di non “cadere nella Rete”, seguite questa semplice guida e leggete i suggerimenti dettati dalle forze dell’ordine: gli istituti bancari e le aziende serie non richiedono mai informazioni personali attraverso un messaggio di posta elettronica. L’unica circostanza in cui viene richiesto il numero della vostra carta di credito è nel corso di un acquisto su Internet che voi avete deciso di fare; non rispondete mai alle e-mail, non cliccate sul link che vi viene proposto nel messaggio. contattate la banca che dichiara di chiedere i vostri codici personali; per accedere al sito dell’istituto di credito con il quale avete il conto online digitate l’Url direttamente nella barra dell’indirizzo del vostro browser o raggiungetelo attraverso i vostri “preferiti” o “segnalibri” della vostra rubrica; controllate spesso i movimenti del vostro conto corrente e delle vostre carte di credito o bancomat; segnalate online alla polizia postale e delle comunicazioni i sospetti usi illeciti delle vostre informazioni personali.

