Salute

“Gatta e Volpe” canicattinesi, beccati mentre rubavano pesche i maestri della truffa dello specchietto

Donatello Polizzi

“Gatta e Volpe” canicattinesi, beccati mentre rubavano pesche i maestri della truffa dello specchietto

Ven, 20/09/2013 - 10:46

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DELIA – Rubavano pesche ed erano maestri della truffa dello specchietto. Un’insolita coppia, una versione riveduta ed aggiornata della “gatta e della volpe”, è stata fermata dai carabinieri della compagnia del capoluogo nei pressi di Delia. I militari dell’arma erano intervenuti in seguito a una segnalazione: un uomo e una donna con fare furtivo erano stati visti aggirarsi nei pressi di un pescheto.

Giunti sul luogo, i carabinieri erano stati insospettiti dalla presenza di una “Uno” verde e identificano due soggetti che discutevano animatamente con una terza persona che stava consegnando alcune casse di uva. Procedevano all’identificazione di S.L., ventenne di Canicatti’ e C.L., quarantenne di Canicattì’. Pochi minuti, un paio di domande, e risultava palese che la coppia di canicattinesi aveva messo in atto la “celeberrima” truffa dello specchietto: il truffato che non voleva acconsentire alla richiesta di risarcimento di cento euro, aveva deciso di sdebitarsi con alcune casse di uva. Molteplici segnalazioni erano giunte al comando nei giorni precedenti in merito al medesimo atto criminoso e tutte raccontavano di un similare modus operandi

Infatti, in base alle denunce raccolte dai carabinieri, gli autori della truffa sarebbero stati proprio un uomo ed una donna: i due selezionavano il veicolo con bordo la vittima da truffare, solitamente individuandola tra le persone più “deboli”, come persone anziane, persone sole, donne, finanche un gruppo di suore.

Una volta individuata la vittima, i due parcheggiavano l’auto in loro possesso a bordo strada e rimanevano nell’abitacolo, in attesa del passaggio del malcapitato di turno a bordo della propria autovettura. Non appena l’autovettura della vittima transitava accanto alla “fiat punto verde”, i truffatori simulavano un rumore metallico ed il contatto tra le due vetture, lanciando su quella della vittima un piccolo sasso o semplicemente strusciando una chiave sulla carrozzeria in modo da lasciare una traccia. La vittima di turno dunque, deducendo di aver involontariamente “toccato” la “punto” in sosta, accostava per verificare gli eventuali danni ed ecco che i due truffatori si facevano avanti lamentando il danneggiamento dello specchietto retrovisore (preventivamente allentato dai rispettivi supporti metallici). A questo punto, approfittando dell’imbarazzo della vittima, i due pretendevano un immediato risarcimento in contanti (dai 25 euro ai 100 euro), facendo leva sull’aumento inevitabile del premio assicurativo per il malcapitato se, invece di pagare, avesse deciso di interessare la compagnia assicurativa. Le vittime colte completamente di sorpresa e soggiogate dai discorsi dei truffatori hanno spesso consegnato tutto il contante che avevano nei portafogli e soltanto in una fase successiva, a mente fredda, si sono recati a denunciare l’accaduto presso la caserma dei carabinieri.

I carabinieri hanno notato che in tutti i casi denunciati, la descrizione dei soggetti corrispondeva con quella dell’uomo e della donna presenti sul posto ed inoltre anche l’autovettura che i truffatori utilizzavano, simulandone la rottura dello specchietto, era una “fiat punto verde”, identica a quella ivi parcheggiata.

I militari quindi, hanno condotto l’uomo e la donna in caserma per eseguire ulteriori verifiche ed a seguito di perquisizione personale e veicolare, nel cofano posteriore del veicolo, sono stati rinvenuti una cassa di legno ed una borsa piena di pesche noce, per un totale di kg 50, del cui possesso i due non hanno saputo fornire alcuna valida giustificazione.

Ricostruita l’intera vicenda, raccolti sufficienti elementi investigativi ed in base alle dichiarazioni rese dalle vittime in sede di denuncia, l’uomo e la donna sono stati accusati e denunciati a piede libero per la violazione agli artt. 81, 640, 624 e 625 codice penale e dovranno rispondere per concorso nella truffa e nel furto aggravato.

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