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Niscemi, carcere “duro” per il boss Giancarlo Giugno già detenuto

Donatello Polizzi

Niscemi, carcere “duro” per il boss Giancarlo Giugno già detenuto

Sab, 04/05/2013 - 09:46

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CALTANISSETTA – Giovedì 2 maggio, il Ministero della Giustizia, su richiesta della Procura Distrettuale di Catania ha sottoposto Giancarlo Maria Lucio Giugno, già boss di Niscemi, 54 anni, al regime di detenzione dell’art. 41 bis o carcere duro.

La richiesta della DDA di Catania fa seguito ad una serie di ordinanze di custodia cautelare in carcere che sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, a carico degli esponenti di spicco della consorteria mafiosa “cosa nostra” e “stidda” operanti nel territorio di Niscemi.

Punto nodale l’operazione di Polizia “REWIND”, allorquando vennero eseguite , a carico di Giugno altri nove soggetti appartenenti a Cosa Nostra,  dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere. Giugno e gli altri arrestati rispondevano quali mandanti e concorrenti morali, per essersi riuniti in un covo sito nelle campagne tra Acate e Niscemi, e aver deciso e progettato, l’omicidio di BENNICI Roberto esponente, o ritenuto tale, del clan rivale dei Russo. Accusa aggravata dall’art. 7 l. 203/1991, avendo commesso il fatto al fine di agevolare la realizzazione degli scopi dell’associazione mafiosa “Cosa nostra”.  Altro duro colpo alla consorteria mafiosa niscemese veniva inferto nell’Aprile 2013, con l’Operazione di Polizia denominata “COLPO SU COLPO”, sempre a carico del Boss ed altri sette appartenenti alle consorterie mafiose tra cosa nostra e stidda, tra cui il noto Giuseppe Madonia noto come Piddu.

Nella circostanza la DDA di Catania e la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Caltanissetta riuscivano a dare soluzione ai numerosi omicidi e tentati omicidi oggetto di una feroce faida scoppiata tra le due consorterie mafiose rivali, cosa nostra e stidda, che iniziava nel luglio del 1991 con l’assassinio di Paolo Nicastro e culminava, nel ottobre del 1991, con l’omicidio di Totò Campione.

Giancarlo Giugno, che attualmente è detenuto presso il Carcere “Bicocca” di Catania, verrà quindi trasferito presso struttura idonea carceraria per detenuti in regime di 41 bis..

L’arresto di GIUGNO e di altri esponenti di spicco della consorteria mafiosa di cosa nostra niscemese consente di proseguire quell’azione costante di liberazione dalla presenza mafiosa nella città di Niscemi e infonde coraggio negli operatori economici della cittadina nissena, che, una volta per tutte, potranno coalizzarsi per contrastare efficacemente il racket delle estorsioni, costituendo una associazione antiracket ed antiusura, con il supporto di tutte le forze dell’ordine e delle principali istituzioni.

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