CALTANISSETTA – “Il gatto e la volpe”, finiscono in manette: due siracusani responsabili di violenza privata e tentata truffa in concorso tra loro in danno di un anziano ultraottantenne.
Ieri, la Squadra Mobile nissena – 4^ Sezione Reati contro il Patrimonio e delitti contro la P.A., ha tratto in arresto due disoccupati di Siracusa in trasferta, il pluripregiudicato RESTIVO Michele di anni 34 e TINE’ Roberta di anni 22, sorpresi in flagranza dei reati di violenza privata e tentata truffa aggravata, in concorso tra loro, in danno di un pensionato di ottantadue anni. Una pattuglie civetta antirapina guidata dal Dr. Giovanni Giudice e dalla Dr.ssa Marzia Giustolisi, si è accorta, transitando in viale della Regione, che due autovetture procedevano ad alta velocittà: una Opel Astra, appariva in fuga inseguita da una Renault Clio.
I sospetti degli agenti trovavano riscontro quando poco dopo le due autovetture in corsa raggiungevano il piazzale del distributore di carburanti Esso, ubicato in questa via Due Fontane, limitrofo alla Sala Bingo, ed ove la vettura inseguitrice, la Renault Clio, tagliava la strada all’autovettura Opel Astra, condotta dall’anziano pensionato, costringendola a fermarsi, dopo una brusca frenata finalizzata ad evitare la certa collisione con l’autovettura Renault Clio. Gli agenti giunti sul posto, sentivano le urla del conducente della Renault che poi veniva identificato per il Restivo, che minacciava con frasi “ma dari i sordi” (mi devi dare i soldi), e gesticolando con le mani in prossimità del viso, l’anziano malcapitato. Gli agenti bloccavano l’uomo, in evidente stato di agitazione psico-motoria, e la sua giovane complice e compagna Tinè Roberta che viaggiava insieme a lui, cercando al contempo di rassicurare l’anziano che per la paura non riusciva a parlare.
La vittima, dopo essersi ripreso e rassicurato con la presenza della Polizia, raccontava di essere stato inseguito dall’esagitato il quale dopo averlo affiancato e lanciatogli dalla sua autovettura una pietra o altro, gli diceva di aver subito un danno allo specchietto retrovisore laterale. L’anziano resosi conto di essere vittima di un raggiro, spaventatosi, decideva di darsi alla fuga.
I due arrestati, venivano condotti presso questi Uffici ove venivano perquisiti nella flagranza del reato, a seguito della quale si trovavano tutti gli elementi necessari alla consumazione dei reati suddetti. Infatti, in tasca dell’uomo venivano trovati dei pezzi di carta vetrata, a grana grossa, che lo stesso utilizzava per arrecare le striature sull’autovettura del malcapitato, a testimonianza che era effettivamente avvenuta una collisione. All’interno dell’autovettura venivano trovati diversi sassi e diversi piombini, di varia taglia, del tipo utilizzati per l’equilibratura delle ruote dei veicoli, nonchè uno specchio integro da applicare come ricambio nello specchio retrovisore laterale sinistro.
Infatti, per realizzare la truffa sull’autovettura degli arrestati si trovava uno specchio lesionato, preparato precedentemente per far credere alla vittima che effettivamente si era rotto a seguito della fantomatica collisione. All’interno della borsa della donna veniva rinvenuta una somma di denaro pari a 1.050,00 euro, risultati provento di analoghe precedenti truffe. A quel punto appariva chiaro che i due odierni arrestati, utilizzando la collaudata tecnica nota come “truffa dello specchietto”, avevano effettivamente avvicinato l’anziano e lanciato uno di quei sassi o di quei piombini di cui avevano la disponibilità, simulando un tamponamento, a seguito del quale a dire degli arrestati si era rotto lo specchietto retrovisore laterale sinistro, che invece era stato preventivamente rotto, e lasciato rotto solo per lo scopo di raggirare le vittime. I due arrestati avevano trascorso la notte precedente in un albergo cittadino. La perquisizione della stanza, dava esito positivo: rinvenuto un ulteriore piombino ed un ulteriore piccolo pezzo di carta vetrata a grana grossa.
Chiaramente la grossa somma di denaro, rinvenuta nella borsa della Tinè era fortemente in contrasto con la condizione di disoccupati di entrambi gli arrestati, ed infatti a tal proposito quest’ultima, vistasi smascherata, dichiarava spontaneamente di averla ricevuto dal Resivo I due finivano per confessare i misfatti.
La vittima dopo essersi ripresa si presentava in questi Uffici ove sporgeva dettagliata denuncia di quanto accaduto, riscontrando pienamente l’odierna tesi accusatoria, dichiarando che solo il provvidenziale intervento della Polizia gli aveva permesso di svincolarsi da quella situazione incresciosa. Tutti gli elementi di reato rinvenuti, cosi come pure il denaro venivano sequestrati, mentre l’autovettura utilizzata dagli arrestati, che avevano preso a noleggio a Siracusa veniva riconsegnata alla ditta di noleggio. Michele Restivo è stato in passato denunciato per reati specifici quali furto aggravato, porto di armi, truffa, ricettazione, falsificazione di monete, rapina, rissa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, impiego di denaro e beni di provenienza illecita, evasione, e da ultimo in data 16.03.2013, meno di un mese fa, veniva segnalato dall’U.P.G.S.P. di Siracusa per un ulteriore episodio della cosiddetta “truffa dello specchietto”. Entrambi gli arrestati hanno nominato difensore di fiducia l’avvocato Junio Celesti, del Foro di Siracusa. Analoghi episodi di tale truffa dello specchietto sono stati in precedenza denunciati da altri malcapitati nel territorio nisseno, ma fino ad ora non erano stati rintracciati i responsabili.

