Egregio direttore,
da semplice lettore delle vicende politiche che da anni interessano il nostro territorio nisseno ho sentito il bisogno di esprime alcune riflessioni, nella convinzione e certezza che stiamo vivendo un momento storico unico che vede, come protagonista, ogni singolo cittadino “chiamato” ad una reale ed attiva partecipazione al dibattito sociale ancorché politico.
Questo credo che sia il più importante messaggio che le ultime competizioni elettorali ci hanno lasciato in eredità. E’ indubbio che il popolo siciliano e quello nisseno è cresciuto nelle coscienze. E’ indubbio che questa provincia ha voluto lanciare un messaggio importante ma, non credo, si possa guardare al domani senza essere critici verso il recente passato, le memoria serve ai popoli per crescere. Una attenta lettura di ciò che è accaduto serve per non ripetere gli stessi errori e soprattutto per apprezzare di più e difendere ciò che si è conquistato.
Mi è venuto in mente un film di qualche anno fa, “Quinto potere”. Un film di Sidney Lumet con Peter Finch, William Holden, Faye Dunaway, Robert Duvall. Un conduttore televisivo sollecitava i cittadini ad affacciarsi alla finestra di casa e gridare: “Siamo incazzati neri”. Questo hanno fatto e detto i siciliani, questo abbiamo fatto e detto i nisseni. E mi hanno fatto sorridere i tanti politici nostrani (ma forse anche un po’ di tenerezza), alcuni speriamo ex, che dopo i risultati si sono lanciati in analisi allucinanti e spericolate sul passato, come se loro fossero arrivati da un altro mondo.
Mi vorrà scusare il termine che, comunque, in questo contesto reputo più che pudico. Siamo incazzati neri perché ci è stata tolta la democrazia, siamo incazzati neri perché la politica, qui, per anni, non è mai esistita così come la democrazia. Siamo incazzati n
eri perché per anni abbiamo dovuto subire il clima del “con me o contro di me”. Siamo incazzati neri perché abbiamo subito il clima delle vendette personali, delle ritorsioni, delle minacce, seppur velate e vestite in “camicia bianca e cravatta scura”.
E allora basta. Ha vinto Grillo? Ha vinto il nostro Cancelleri? Va bene così, il destino ha voluto che delegati a rappresentare questa rivoluzione fossero proprio due nisseni… finalmente eletti dalla gente e non dai poteri forti, finalmente rappresentanti di una legalità legale e non della illegalità legalizzata.
La rivoluzione passa attraverso i cittadini. Da oggi in poi nessuno potrà sfuggire al giudizio dell’elettore ormai maturo e cosciente, non ci saranno più né promesse né minacce, I nisseni hanno dimostrato e abbiamo dimostrato di essere una grande realtà sulla strada della democrazia.
Beppe Grillo nell’immaginario collettivo ha interpretato l’«incazzato nero» che è in ognuno di noi. Dietro di lui non vi sono strutture che possono gestire eventuali programmi, vi sono però giovani entusiasti che credono in ciò che fanno. Questi giovani saranno il campanello d’allarme di questa rivoluzione se dovesse tornare la vecchia politica. La consultazione siciliana si può considerare una «prova d’orchestra» per il futuro, che non è lontano, di tutto il Paese.
Salvatore Caramanna
Un lettore “incazzato nero”:”Il voto una prova d’orchestra per il futuro”
Ven, 02/11/2012 - 16:07
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