Salute

Michele Falzone:”Ammettere e accettare la sconfitta non mi costa fatica”

Redazione

Michele Falzone:”Ammettere e accettare la sconfitta non mi costa fatica”

Mer, 07/11/2012 - 15:56

Condividi su:

SAN CATALDO – Ammettere e accettare la sconfitta non mi costa fatica.
Non posso, comunque, fare a meno di ringraziare i 224 elettori che assieme a “Rivoluzione Siciliana” hanno cullato il sogno di poter essere protagonisti del cambiamento.
Grazie a tutti coloro che, hanno condiviso il programma,le idee e i valori. Grazie a chi mi è stato vicino e mi ha sostenuto, ma sopratutto grazie alla mia compagna Floriana che insieme ai piccoli Angelo e Karola mi sono stati vicini per tutta la campagna elettorale.
Pensando alle “rogne” che avrei trovato a Palazzo d’Orleans mi verrebbe da ringraziare anche tutti gli elettori che col loro “dissenso” mi hanno tenuto lontano dal palazzo mettendomi, quindi, al riparo da ogni possibile rischio.
La verità, tuttavia, è un’altra.
Mi sono candidato convinto di poter dare il mio contributo al rilancio della Sicilia.
Ho creduto nel programma e nella voglia di fare di Cateno De Luca, persona che stimo e che conosco da molti anni.
Ho accettato il confronto e respinto la politica del compromesso.
Ho, soprattutto, creduto nei giovani e nella freschezza delle loro idee.
Il consenso della gente è cresciuto giorno dopo giorno, il “risorgimento” della Sicilia, prima che da Palazzo d’Orleans, doveva cominciare dalla cabina elettorale. Non è stato così!
Ci vorrà chissà quanto tempo ancora prima che si presenti un’altra occasione. E la prossima occasione andrà ancora sprecata se non ci sarà uno sforzo comune per creare un nuovo modo di pensare spazzando via falsità, ipocrisia, invidia, furbizie, maldicenze, miopia politica e veleni.
Sino a quando la voglia di dividere prevarrà su quella di unire la speranza di poter imboccare percorsi diversi sarà sempre debole. Sino a quando gli sfasciacarrozze di turno non capiranno che spaccare l’elettorato moderato spianerà sempre la strada alle logiche di potere la Sicilia non avrà alternative.
E’ una sorta di maledizione che grava sulla regione.
Per cinque anni si fanno buoni propositi, ma quando arriva il momento elettorale, d’incanto, ci si dimentica di tutto. I gruppi di potere rimangono compatti mentre l’altra Sicilia, quella che tutti vorremmo protagonista del suo destino, si frantuma in più liste.
In politica conta la concretezza. Non serve a niente affermare che si è soddisfatti del risultato, che non si è pentiti delle scelte fatte. Non si scende in lizza per contarsi, per soddisfare gli egoismi di gruppo o semplicemente per dimostrare qualcosa a qualcuno. L’obiettivo dev’essere la corretta gestione del bene comune.
Non hanno senso le liste di disturbo. Quelle che, una volta presentate, svaniscono nel nulla. Si finisce, magari, con l’accreditare l’ipotesi che, nella recente tornata elettorale, qualche vecchio “stratega” con una fava abbia preso tre piccioni.
Ormai è andata. Guardo avanti.
Personalmente ho vissuto un’esperienza esaltante. Ne è venuto fuori un gruppo compatto e in costante lievitazione. Un gruppo che non ha nessuna intenzione di disperdersi e che guarda già al futuro.
Dal banco degli sconfitti continuerò il mio impegno, dirò “sì” agli interessi collettivi e cercherò di sbarrare la strada ad abusi e soprusi.
Alla base del mio operato ci sarà sempre lo stesso filo conduttore: l’amore per la Sicilia, un sentimento che mi rende e mi renderà sempre orgoglioso della mia terra.
Grazie di cuore.
Michele Falzone

banner italpress istituzionale banner italpress tv