CALTANISSETTA – Il risultato elettorale delle ultime elezioni regionali non ci deve consolare. Le aspettative erano diverse e migliori ma in politica, come nella vita, bisogna fare tesoro delle esperienze per migliorare sempre di più.
Oggi più che mai abbiamo avuto conferma che bisogna sbracciarsi e iniziare finalmente a lavorare per quel progetto sicilianista che il nostro leader, Gianfranco Miccichè, ha avviato da tempo.
La politica al servizio della gente non è fatta dalle campagne elettorali spesso fini a se stesse.
E’ giunto il momento ideale, a causa ed in conseguenza dei risultati elettorali, per avviare un processo di coinvolgimento delle forze migliori di ogni categoria e classe sociale per affermare il sentimento di appartenenza ad un Sud capace di andare oltre i colori piu o meno veri della politica.
Va dato onore ad una marea di gente che, restando a casa, ferma ad aspettare proposte migliori, ha praticamente operato con maniacale precisione, lasciando fuori anche chi non se lo aspettava.
Ma adesso, a questa parte importante della Sicilia va dimostrato e fatto capire che noi, Quelli del Sud, crediamo davvero nelle nostre idee.
Ecco perchè non bisogna mollare, anzi rilanciare un modo nuovo di vivere la politica attraverso proposte concrete, tali da convincere gli astenuti a ricredersi e i votanti a sostenerci. E le proposte concrete sono state ampiamente divulgate durante la campagna elettorale. I tre pilastri del programma di Gianfranco Miccichè rimangono lì a sostenere le idee di chi vuole continuare a sognare un Grande Sud. Ho sempre detto che Gianfranco Miccichè va conosciuto ed incontrato: chi lo ha conosciuto lo ha sostenuto. E questo è un ottimo punto di partenza per il futuro.
Il linguaggio differente che Grande Sud ha portato avanti in questa campagna va valorizzato e utilizzato per migliorare proposte e idee. Un sentito ringraziamento sento di doverlo porgere a chi si è speso in prima persona in questa difficile sfida ed a tutti coloro che hanno scelto di esprimere, nel segreto dell’urna, il consenso a Grande Sud.
Michele Mancuso


