PALERMO – “C’e’ una logica di mercato, una domanda fortissima di beni illegali che proviene dalla societa’ civile e che viene fortemente sottovalutato. Un fenomeno di domanda e offerta che oggi e’ alimentato dalla stessa societa’ civile. Le organizzazioni mafiose rispondono ad una domanda sociale di beni e servizi illegali che viene dalle persone normali e da grandi pezzi del mondo imprenditoriale”. E’ l’allarme lanciato dal procuratore generale di Caltanissetta Roberto Scarpinato, intervenendo al convegno “L’Italia allo specchio” a Palermo. Secondo il magistrato, “il successo del modello dell’impresa mafiosa ha ragioni di carattere economico e sono le stesse ragioni del successo dell’economia mafiosa nel Nord italia. L’impresa mafiosa non si impone con la violenza, offre riduzione di costi, incremento dei profitti che fanno la felicita’ degli imprenditori stranieri. Un imprenditore mafioso che va in Germania -ha proseguito Scarpinato facendo un esempio- e offre l’abbattimento di un palazzo pieno di amianto e la ricostruzione di uno nuovo con il 30-40% di costi in meno rispetto alle imprese legali, rende felici i committenti e cosi’ avviene. Questo e’ uno dei motivi che determina il successo dell’economia mafiosa”. Il procuratore ha avvertito che “c’e’ pregiudizio culturale fortissimo su questo, la maggior parte delle opinioni pubbliche europee sono convinte che la mafia sia una storia di piccole minoranze criminali che operano nei sottoboschi della malavita e che si impongono con le estorsioni e con il racket, la realta’ e’ completamente diversa”.


