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San Cataldo, il Sacco propone “Mizzica” di Beppe Benvvenuto

Redazione

San Cataldo, il Sacco propone “Mizzica” di Beppe Benvvenuto

Gio, 02/02/2012 - 19:47

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Beppe Benvenuto

SAN CATALDO – Venerdì 3 febbraio, alle ore 18,00, presso l’Auditorium Fascianella di San Cataldo, sarà presentato dal giornalista Emanuele Lauria il libro di Beppe Benvenuto intitolato “Mizzica!”. Il volume fa parte della collana “I libri di I love Sicilia” ed è edito dal gruppo editoriale Novantacento. Si tratta di una raccolta dei saggi sagaci e divertenti pubblicati nella rubrica “Mizzica” che Benvenuto tiene ormai da diversi anni sul mensile I love Sicilia. L’incontro, organizzato dal periodico il Sacco, sarà moderato da Salvatore Falzone. L’autore del volumetto è stato uno tra i fondatori del quotidiano Il Foglio, è consulente editoriale della casa editrice Mursia, ha insegnato storia del giornalismo a Milano, è docente di storia contemporanea all’università di Enna, ha all’attivo numerose pubblicazioni. “Mizzica – si legge nella quarta di copertina – è espressione di meraviglia, di stupore, di sdegno o di sorpresa. Ma per i siciliani questa espressione ormai fa parte integrante della punteggiatura, è essa stessa il punto esclamativo della frase. Benvenuto si fa interprete virtuoso di questo termine, intrecciandolo alle proprie riflessioni personali e applicandolo in tutte le sue disparate gradazioni al commento dei più svariati fatti di cronaca”. “Beppe Benvenuto – scrive il giornalista di Repubblica Emanuele Lauria nella prefazione – è un padano innamorato a metà della Sicilia, uno che con questa terra ha il rapporto che si mantiene con una vecchia amante mai diventata moglie, uno che non potrebbe farne a meno a patto che si viva insieme non più di tre o quattro giorni a settimana. Distilla in pillole agrodolci considerazioni su Palermo, la sua ambiguità endogena, il suo disfattismo e la diffidenza dei suoi abitanti, le primavere fugaci e i lunghi autunni, l’immutabile politica dei volti sempre uguali. Beppe è così – continua Lauria – non si prende troppo sul serio e non prende troppo sul serio quel che finisce nel suo angolo visuale. Nelle sue 20 righe di “Mizzica” ci sono le esagerazioni, le iperboli, le contraddizioni della Sicilia. Si tratta di una narrazione – conclude il cronista di Repubblica – che Benvenuto spezzetta e fa propria in modo parodistico, cercando di non essere irriguardoso, con la consapevolezza di non avere la verità in mano, usando la stessa iperbole – “Mizzica!” – in modo autoironico. In fondo, proprio una dichiarazione d’amore”.

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