Salute

Mussomeli, al “Longo” strabiliante catena di soccorso per il drammatico incidente di domenica

Redazione

Mussomeli, al “Longo” strabiliante catena di soccorso per il drammatico incidente di domenica

Mer, 01/02/2012 - 14:59

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MUSSOMELI- Dalla tragedia alla speranza il passo è breve e Mussomeli, che ha vissuto con il fiato sospeso in questi giorni, inizia a tirare un sospiro di sollievo grazie alle notizie incoraggianti che arrivano dai nosocomi  palermitani “Civico” e “Villa Sofia” dove sono tutt’ora ricoverati i ragazzi coinvolti nel terribile incidente di domenica sera. Un risvolto senza dubbio positivo rispetto al volo di circa 6 metri, per molti tutt’ora inspiegabile,  di un’utilitaria con a bordo 4 giovanissimi che domenica sera ha sconvolto un’intera città per la dinamica dei fatti e soprattutto per le condizioni apparse immediatamente gravi per due dei quattro occupanti la fiat Cinquecento. E quello che in queste ore tiene banco  non è solo e soltanto il risvolto per fortuna meno drammatico di quanto immediatamente apparso dell’incidente ma quanto la cronaca riportata da un quotidiano telematico locale che, dalla chiave di lettura fornita da molti lettori ma soprattutto dagli operatori sanitari del “Longo”, appare inspiegabile oltre che dannosa per l’immagine, non solo di un ospedale ma di una professione nobile come quella sanitaria. Le contestazioni che in queste ore si fanno sempre più frequenti anche su Facebook nascono circa le dichiarazioni, contenute in questo quotidiano telematico, secondo le quali ci sarebbe stato un ritardo nei soccorsi e nel trasferimento. La cronaca, a prescindere dalle interpretazioni, così come confermata dai sanitari, dai parenti e da molti dei presenti al Pronto Soccorso del nosocomio mussomelese, appare totalmente differente dalle dichiarazioni del sito internet, dove emerge in maniera chiara e lampante una catena di soccorso così perfetta e all’unisono da aver richiesto l’intervento di diversi operatori in quel momento non in servizio, che si sono precipitati in ospedale saputo quanto accaduto. Dall’accettazione al Pronto Soccorso fino al trasferimento in eliambulanza presso gli ospedali palermitani, tutti i sanitari impegnati a prestare soccorso ai feriti, si sono distinti per impegno, spirito di abnegazione e professionalità per una situazione immediatamente apparsa non come una semplice urgenza come vera e propria emergenza. Infermieri, medici anestesisti e operatori di supporto hanno dato vita ad una vera e propria catena di professionalità oltre che di solidarietà che ha permesso, in poco più di qualche ora, di stabilizzare i due pazienti più gravi, eseguire le indagini radiologiche e cliniche, formulare corretta diagnosi e quindi provvedere al trasferimento in eliambulanza con una sincronia a dir poco stupefacente. Oggi che le condizioni dei ragazzi appaiono in miglioramento nonostante una prognosi ancora non totalmente sciolta, si guarda al futuro di un ospedale spesso oggetto di critiche e di contestazioni anche quando, come in questo caso, lo stesso eccelle per professionalità e per spirito di solidarietà. Una situazione al limite del paradosso dove le dichiarazioni certamente in buona fede del giornalista, in quel momento hanno provocato disinformazione e disorientamento in una comunità che vive spesso, a causa di affermazioni a volte avventate degli operatori dell’informazione, il concetto di ospedale come incubo. In ogni caso quel conta e che i ragazzi stanno meglio e che, chiacchiere o meno, oggi l’ospedale “Longo” merita gli onori della cronaca per quella apparsa subito come probabile tragedia e che oggi viene vissuta come un pericolo sventato che ha quasi del miracoloso.