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Caltanissetta, 1000 giovani abbracciano i magistrati:”I nostri eroi vivi”

Redazione

Caltanissetta, 1000 giovani abbracciano i magistrati:”I nostri eroi vivi”

Sab, 04/02/2012 - 23:15

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CALTANISSETTA – Un cordone umano si e’ stretto simbolicamente attorno ai magistrati di Caltanissetta, impegnati nella lotta alla mafia e nelle delicate indagini della stagione stragista che hanno ripreso vigore. Circa mille giovani, tenendo in mano simbolicamente l’agenda rossa di Paolo Borsellino, divenuta il simbolo della ricerca della verita’, hanno voluto dimostrare la loro solidarieta’ ai giudici nisseni. Per il terzo anno consecutivo, forze dell’ordine, cittadini e studenti si sono ritrovati davanti al palazzo di Giustizia. Ad organizzare la manifestazione il Comitato Cittadino Scorta Civica. Un abbraccio simbolico a coloro che hanno definito “i nostri eroi vivi”, perche’, sostiene il Comitato, “e’ giusto commemorare e non dimenticare chi ha dato la vita per la lotta alla mafia, ma dobbiamo avere soprattutto il coraggio civile di supportare chi con impegno e senza tregua combatte ogni giorno la malavita organizzata”. Era presente solo uno striscione con la frase “Con voi contro la mafia”. Il questore, Filippo Nicastro, agrigentino, ha voluto ricordare la figura di Rosario Livatino: “Quando hanno ucciso Rosario – ha detto il questore – hanno eliminato un vero baluardo”.

Giovanbattista Tona

Fra i magistrati presenti, il giudice Giovanbattista Tona, finito due anni fa nel mirino delle cosche di Gela. La polizia, riusci’ a sventare l’attentato appena qualche giorno prima che venisse portato a termine. “Venire qui sotto al Tribunale – ha dichiarato – a  manifestare solidarieta’ significa che ci credete nel ruolo delle istituzioni. Ci state vicino, comprendete le nostre difficolta’. Faremo di tutto per essere per voi dei punti fermi, ma bisogna respingere le blandizie e le logiche mafiose. La mafia e’ vicina a noi, non possiamo isolarla, e’ una battaglia del quotidiano che va fatta sempre, perche’ si infiltra con arroganza e prepotenza. La nostra prima responsabilita’ e’ quella di fare in modo di non essere contaminati”. Una manifestazione che arriva all’indomani della notizia che il giudice Paolo Borsellino sapeva che sarebbe stato ucciso e che scelse di sacrificarsi, come detto da un teste nel corso del processo Mori, a Palermo. “Per me – ha sottolineato Tona – non e’ una novita’ apprendere che Borsellino sapeva di rischiare la vita. Lo sapeva all’epoca e lo sapeva anche prima, ma ha continuato. Anche per questo e’ un esempio”. Alla fine un lungo applauso mentre un manifestante gridava “Paolo e’ vivo”.

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