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A San Luca il giardino della legalità

Redazione

A San Luca il giardino della legalità

Dom, 17/04/2011 - 16:15

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CALTANISSETTA – Una grande iniziativa trasversale, che ha messo insieme associazioni, istituzioni scolastiche, comitati di quartiere, commercianti, un gruppo di giovani extracomunitari, per realizzare il “giardino della legalità” nel quartiere San Luca, dove questa mattina sono state messe a dimora trenta querce, in onore e in memoria dei caduti nella lotta alla mafia. I giovani alberi, intitolati a quanti hanno dato la loro vita per difendere un ideale di giustizia e di legalità, diventano così simbolo di un cambiamento “vivo” oltre a costituire, con la loro collocazione, un atto di amore e di interesse nei confronti della propria città e del proprio quartiere da parte del comitato di quartiere San Luca, di cui è presidente Carlo Campione.

“Il mio impegno oggi qui – ha detto l’assessore regionale Caterina Chinnici, che ha poi intitolato un albero alla memoria del padre, il giudice Rocco Chinnici – è quello di offrire occasioni per sostenere la legalità e lo sviluppo nella nostra terra, in questa città. Io amo Caltanissetta e l’idea di piantare alberi che ricordino chi ha lottato per affermare la legalità credo sia bellissima: la memoria è uno stimolo attivo per le giovani generazioni”.

“Ogni tanto – ha detto il giudice Giovanbattista Tona alludendo al significato che le trenta querce del “giardino della legalità” di San Luca devono rappresentare per tutti – abbiamo la sensazione che ci manchi il terreno sotto i piedi e allora, come gli alberi sono stati spesso utilizzati nella nostra regione perché tengano fermo il terreno attraverso le radici, così, quando sentiamo franarci la terra sotto perché troppe persone sono state uccise, recuperiamo oggi le radici per tenere ferma la terra sotto i nostri piedi, sotto i piedi dei nostri figli”. Presenti numerosi rappresentanti istituzionali, esponenti della politica locale e tutti i comitati di quartiere di Caltanissetta, ciascuno dei quali ha adottato un albero.

Grande l’impegno dei volontari, che hanno messo a dimora le piante, e di quanti si sono prodigati per contribuire alla realizzazione dell’iniziativa, dai commercianti del quartiere San Luca ai Vivai Amico, che hanno offerto gli alberi (la ditta Amico, inoltre, curerà gratuitamente la manutenzione del verde nello spiazzo per i prossimi due anni).

“Due i contributi – dice Giancarlo Cancelleri, coordinatore del Movimento 5 Stelle, tra i promotori dell’iniziativa – che abbiamo voluto dare alla città: l’idea che ogni albero è simbolo di un eroe vittima della mafia, da ricordare sempre, e l’idea di impiantare alberi per costruire un parco urbano. Caltanissetta non può essere solo rotatorie, con pochissimi spazi verdi, e questa giornata è anche un invito all’amministrazione per cercare percorsi per assegnare altre aree da rinverdire”.

Hanno partecipato alla realizzazione dell’iniziativa anche le associazioni Sunodia e Real Dream di San Cataldo. “Crediamo nel coniugare la lotta alla mafia – dice Alessio Riggi di Sunodia – con la difesa dell’ambiente e la missione dell’associazione è proprio legata a quest’ultimo punto: non piantiamo alberi qualunque ma solo querce, simbolo dell’associazione Sunodia, essenze tipiche della Sicilia, oggi quasi in estinzione, e recuperiamo spazi verdi abbandonati”. “In piena sinergia tra il capoluogo e San Cataldo – dice Francesco Lombardo dell’associazione Real Dreams di San Cataldo – lavoriamo sulla cultura della legalità da cittadini con iniziative come quella di oggi, lieti che si sia seguito l’esempio del comitato di quartiere Santa Fara di San Cataldo: realizzare un “giardino della legalità” è riappropriarsi di spazi pubblici, nel segno della democrazia e della vera partecipazione. Qui ogni albero rappresenta non solo un eroe vittima della mafia ma soprattutto un modello da seguire”.

Nel corso della manifestazione la scuola media dell’istituto comprensivo Pietro Leone, presente con una delegazione di studenti accompagnati dalle insegnanti, ha adottato la giovane quercia intitolata alla memoria del giudice Livatino.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito dei percorsi di legalità promossi dalla scuola stessa e segue l’incontro, avuto qualche settimana fa, con l’insegnante di latino e greco del giovane giudice Livatino Ida Abbate, che ha raccontato ai ragazzi la semplicità e la “normalità” del “giudice ragazzino”, che ha creduto fino in fondo nella giustizia al punto da sacrificare la propria vita. (rlv)