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Serradifalco. Alla presentazione del progetto Sprar polemiche, ma anche assunzione di impegni su sicurezza e ordine pubblico.

Redazione 1

Serradifalco. Alla presentazione del progetto Sprar polemiche, ma anche assunzione di impegni su sicurezza e ordine pubblico.

Gio, 09/10/2014 - 22:53

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_DSC5226 (532x800)SERRADIFALCO. Non sono mancate le polemiche alla presentazione del progetto Sprar che s’è svolta a Palazzo Mifsud. L’incontro, mediato da Michele Bruccheri, è stato denominato “Un mondo a colori” ed ha rappresentato un momento di confronto per la comunità serradifalchese che, in queste ultime settimane, s’è divisa tra chi è favorevole all’arrivo dei rifugiati e chi, invece, non lo è ma non per una questione di razzismo, quanto perchè, a suo modo di vedere, non ci sarebbero tutte le garanzie in materia di sicurezza e ordine pubblico per la loro permanenza in paese. Dopo gli interventi del vice prefetto Gabriele Barbaro e della dott. Maria Elena Calabrese, tutor per la Sicilia Orientale del servizio centrale Sprar, è intervenuto il sindaco Giuseppe Maria Dacquì che ha fatto notare come oggi Serradifalco ha già una dimensione multietnica considerato che al suo interno ci vivono rumeni, polacchi, cinesi e marocchini, invitando nel contempo a non confondere la prima accoglienza con i progetti Sprar. Il sindaco ha ricordato che 10 anni fa la Provincia ha finanziato un piano di accoglienza per 5 rifugiati a padre Filippo Bonasera. Dopo gli interventi del dott. Gerardo Mongiovì dell’Ufficio stranieri dell’Asp 2 di Caltanissetta e della dott. Cristina Molfetta, antropologa della Fondazione Migrantes, hanno parlato anche la dott. Nadia Mangiapane, assistente sociale dell’Omnia e l’avv. Mariella Castronovo, legale, anche lei dell’Omnia Academy, l’associazione chiamata a gestire il progetto Sprar per Serradifalco. Il Prefetto, dott. Carmine Valente, ha ribadito che la sua presenza in loco è stata dettata dall’esigenza di dare la sua testimonianza diretta a sostegno di un progetto Sprar che è finanziato dal Ministero dell’Interno e che, a suo modo di vedere, può rappresentare una svolta epocale per Serradifalco. Il prefetto ha poi fatto riferimento al modello sancataldese dove l’ex Ipab, che da 4 anni era chiusa con 18 operatori senza stipendio, grazie all’adesione allo Sprar, è stata riaperta consentendo il ripristino di 18 posti di lavoro e l’avvio di un indotto importante per il territorio. Il Prefetto ha infine ribadito che occorre mettere da parte le polemiche e le contrapposizioni per sostenere il progetto e la scelta dell’amministrazione comunale di integrare i rifugiati. C’è stata anche la testimonianza di due rifugiati, un nigeriano e un togolese. E’ poi intervenuto Pasquale Bellanca in nome del Comitato spontaneo di quartiere. Secondo lui i cittadini hanno appreso casualmente dell’esistenza del progetto sollevando il problema. L’amministrazione comunale non avrebbe fatto nulla per informare la cittadinanza e sensibilizzarla su un problema così importante che non riguarda la sola zona di Via Baldassare ma l’intero territorio serradifalchese. Bellanca ha chiesto se ci siano o meno tutte le condizioni di sicurezza e ordine pubblico per garantire la riuscita del progetto per ospitare 25 rifugiati che possono anche arrivare a 50 ribadendo che non è sua intenzione creare allarmismo né promuovere incitamento al razzismo; loro, in sintesi, sono favorevoli all’integrazione ma nel rispetto delle leggi. Dopo gli interventi di Cettina Blando, padre Filippo Bonasera, Salvatore Augello e del dirigente scolastico Anna Maria Nobile, ha parlato l’ex deputato di Forza Italia Filippo Misuraca che, nel chiedersi provocatoriamente che fine avesse fatto la politica cittadina, ha poi auspicato l’assunzione di un impegno da parte del sindaco in materia di sicurezza e ordine pubblico sul fronte dei rifugiati. Non sono mancati i momenti di tensione tra cittadini serradifalchesi favorevoli e contrari all’arrivo e alla gestione dei rifugiati, dopo di che ha concluso il sindaco che ha spiegato di non aver potuto comunicare prima il progetto in quanto non c’era certezza del finanziamento e che, anche ora è in una fase di preparazione; inoltre il primo cittadino ha assicurato che i rifugiati saranno ospitati in più abitazioni e s’è detto disponibile ad assumere l’impegno in termini di sicurezza e ordine pubblico poste dai cittadini ribadendo che l’incontro di Palazzo Mifsud ha comunque dimostrato la vitalità della comunità serradifalchese che in questa fase deve impegnarsi per far diventare il progetto Sprar una risorsa e non uno svantaggio.

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