Salute

Estorsione a Messina, il pizzo chiesto in videochiamata dal carcere

Redazione 3

Estorsione a Messina, il pizzo chiesto in videochiamata dal carcere

Sab, 13/12/2025 - 09:33

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La richiesta estorsiva da 250 mila euro a un’impresa impegnata nei lavori di risanamento a Messina è arrivata in videochiamata dal carcere. È quanto emerge da un’indagine della Procura e dei carabinieri che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di tre messinesi per tentata estorsione. Nel mirino l’impresa etnea Cosedil, impegnata nel cantiere di Fondo Fucile, in via Socrate. Dopo un primo contatto avvenuto al cantiere, le minacce sono proseguite con videochiamate durante le quali veniva chiesto il pagamento della somma, con l’avvertimento che in caso contrario il cantiere sarebbe stato fatto saltare in aria. Le indagini hanno accertato che due degli interlocutori parlavano dalle celle dei carceri di Palermo e Agrigento, utilizzando telefoni cellulari nonostante fossero detenuti per altri reati. Un terzo indagato avrebbe svolto il ruolo di emissario, mentre un minorenne sarebbe stato incaricato di recapitare il messaggio estorsivo. La denuncia immediata da parte dell’impresa ha consentito ai carabinieri del Nucleo investigativo di intervenire e bloccare il tentativo di estorsione. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Messina. (ITALPRESS). 

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