“La Sicilia non si sottrae alla revisione commerciale del sistema bancario. Pure da noi spira forte il vento della desertificazione. Un milione di cittadini è a forte rischio esclusione sociale. Il 20 per cento della popolazione residente nell’isola ha un rapporto complicato con le banche per assoluta mancanza di istituti di credito nei luoghi di residenza o per un’offerta che quotidianamente va ad assottigliarsi”. Lo riporta il report dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, elaborato su dati Banca d’Italia e Istat al 30 settembre 2025. In Sicilia lo stato di difficoltà viene acuito da penalizzanti ed endemiche carenze infrastrutturali e da una popolazione residente che, peraltro, vede sempre più crescere la curva degli anziani. Nello scorrere le cifre, l’indice di desertificazione parziale vede le province di Messina, Enna, Palermo, Agrigento, Trapani e Catania occupare le posizioni medio basse della classifica. Migliore invece l’offerta finanziaria nelle province di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta. Unicredit e Intesa Sanpaolo sono gli istituti di credito che hanno chiuso più sportelli. Nell’analizzare i territori, comuni popolosi come Aci Sant’Antonio, Santa Flavia, Altavilla Milicia, Misiliscemi, San Pietro Clarenza, Valverde, Solarino, Santa Maria di Licodia, Torregrotta, Borgetto, Rometta, Custonaci non hanno una banca. A rischio desertificazione altri importanti centri come Aci Catena, Tremestieri Etneo, Villabate, Pedara, Mascali, Melilli, Ficarazzi, Motta Sant’Anastasia, Barrafranca, Cinisi, Casteldaccia, San Gregorio di Catania che di sportelli bancari ne hanno appena uno. “La desertificazione bancaria – dice il segretario First Cisl Sicilia, Fabio Sidoti – è una seria minaccia all’economia siciliana perché innesca una spirale negativa che genera spopolamento, rinuncia agli investimenti, chiusura di attività, riduzione del reddito e complica la vita di famiglie e imprese. E’ preoccupante come il fenomeno non abbia freni. Il risiko bancario avanza, i contatti tra Credit Agricole e Bpm non ci lasciano tranquilli perché un’eventuale fusione genererebbe la sovrapposizione di sportelli con conseguente razionalizzazione e chiusura degli stessi. In Sicilia le due banche hanno 120 agenzie, parecchie delle quali operano nello stesso territorio”. (ANSA).
Fiba: desertificazione bancaria per un milione di siciliani
Mer, 05/11/2025 - 10:28
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