Stanca di subire le molestie della madre e del suo convivente, un 44enne con precedenti penali, una ragazzina che non ha ancora compiuto 14 anni, ha contattato in chat Telefono Azzurro e ha chiesto aiuto. Per mesi lei e il fratello maggiore sono stati costretti a partecipare ai rapporti sessuali della coppia.
La denuncia è stata immediatamente comunicata alla Procura che in meno di 48 ore ha piazzato le microspie nella casa della famiglia, in provincia di Palermo. Gli abusi a cui i due minori venivano sottoposti sono stati così registrati e la donna, una 33enne madre naturale delle vittime, e il compagno sono stati arrestati in flagranza. Il provvedimento è stato convalidato dal gip che ha disposto il carcere per entrambi gli indagati poi confermato dal tribunale del Riesame.
Le indagini, condotte dai carabinieri di Monreale, sono state coordinate dal procuratore aggiunto Laura Vaccaro. I pm hanno contestato alla coppia il reato di violenza sessuale di gruppo per tutti gli episodi provati delle intercettazioni ambientali e quello di atti sessuali con minorenne per gli abusi raccontati dalla vittima e non documentati. La ragazzina e il fratello sono stati affidati a strutture protette.
Le indagini hanno svelato un contesto di profondo degrado e isolamento sociale: nessuno, nè i vicini, nè gli insegnanti, si era accorto di quanto accadeva ai due ragazzini. Nel corso delle perquisizioni nella casa della coppia, i carabinieri hanno sequestrato telefoni cellulari, personal computer e materiale informatico. Tutti gli oggetti sono ora al vaglio degli inquirenti. (ANSA).

