SAN CATALDO. Una lettera colma di amarezza, quella con la quale il presidente Ivano La Cagnina ha rassegnato le dimissioni dopo la sconfitta casalinga con il Messina. Il presidente della Sancataldese non tanto per la sconfitta in sè, quanto per accuse gratuite mosse al figlio Michele che ha difeso i pali della porta della Sancataldese nella gara persa e che è stato fatto oggetto di insinuazioni e offese gratuite sui social.
Ecco il testo del suo intervento:
” Scrivo queste righe non solo da presidente, ma soprattutto da padre. Dopo la sconfitta di oggi, sento il dovere di intervenire pubblicamente per chiarire alcuni aspetti e difendere chi, a mio avviso, è stato ingiustamente preso di mira. Questa squadra è stata costruita seguendo una precisa scelta tecnica: puntare su un portiere under per poter schierare più giocatori over in mezzo al campo. Una strategia condivisa sin dall’inizio con lo staff tecnico, e che ha sempre previsto un’alternativa over pronta in caso di necessità. Purtroppo, l’infortunio del nostro 2006 e le condizioni fisiche ancora precarie dell’over – tornato a disposizione solo domenica dopo 15 giorni – hanno costretto il mister a rivedere l’assetto e prendere decisioni complesse.
Quello che però mi ha colpito più di tutto è stato il clima d’accanimento nei confronti del nostro giovane portiere, un ragazzo di San Cataldo che ha sempre dato tutto per questa maglia. È vero, forse sul secondo gol si poteva fare meglio, ma trasformare una sconfitta di squadra in un attacco personale è inaccettabile e vergognoso. Leggere insulti, insinuazioni e offese gratuite fa male. Sentire dire che “gioca solo perché è mio figlio” è una menzogna colossale. In tutti questi anni non ho mai imposto il suo nome a nessun direttore sportivo né ad alcun allenatore.
Tutti i professionisti che hanno lavorato con noi possono testimoniarlo. Mi fa male constatare come, diversamente da quanto accade altrove, qui ci sia sempre chi preferisce distruggere piuttosto che costruire, criticare con cattiveria invece che sostenere con passione. Ringrazio sinceramente i pochi che oggi hanno scelto di esprimere parole di incoraggiamento. Dopo un confronto sincero con mio figlio, abbiamo deciso insieme di interrompere la nostra avventura con la Sancataldese. In questo clima non è più possibile andare avanti. Per quanto mi riguarda, la mia esperienza alla guida di questa società finisce qui. Vedere un figlio diventare capro espiatorio e bersaglio di chi sfoga le proprie frustrazioni sulla tastiera o sugli spalti mi ha tolto ogni entusiasmo.
Auguro al mio successore di proseguire il lavoro avviato in questi anni. Io, invece, non intendo più dedicare un solo minuto né un solo euro a chi oggi si è dimostrato ingrato e offensivo. Un grande saluto, con affetto e rispetto, a tutta la gente moderata che in questi anni ci ha sempre sostenuto”.

