





MUSSOMELI – E’ partita di buon’ora la comitiva della Fratres e della Misericordia diretta al santuario di Tindari, in occasione della conclusione del Giubileo delle Misericordie e delle Fratres di Sicilia. Una partenza mattutina con l’augurio di buon viaggio della dirigenza dei due sodalizi ed animata, lungho il percorso, dalle voci canore degli stessi partecipanti che hanno reso la mattinata gioiosa e vivace. Volontari della Misericordia e donatori di sangue Fratres di Mussomeli, insieme, per partecipare alla Prima giornata unitaria delle Misericordie e Fratres di Sicilia; un’occasione di socializzazione e di crescita sociale in seno ai sodalizi, un’occasione di formazione spirituale, in quanto sodalizi di ispirazione cristiana. Numerose le Misericordie e Fratres che, oltre a quelle di Mussomeli c’era anche la Fratres di Sutera, tutte provenienti da ogni parte della Sicilia, che hanno assistito, intorno alle 10,30 alla celebrazione Eucaristica, presieduta da mons. Guglielmo Giombanco vescovo di Patti con la concelebrazione di mons. Franco Agostinelli vescovo emerito di Prato e correttore nazionale delle Misericordie, presenti anche i Correttori ed assistenti spirituali locali dei due sodalizi. Uno scenario ricco di emozioni a pensare che ognuno dei presenti, nella quotidianità, si rendono disponibili per i servizi di volontariato a favore delle rispettive comunità locali. Una sinfonia d’amore sotto il cielo di Tindari, dove nel santuario è venerata la Madonna Nera per il colore scuro della scultura in legno di cedro, giunta dall’Oriente nell’VIII secolo a bordo di una nave. Un momento forte di spiritualità e socializzazione, vissuto unitariamente nella bella Terra di Sicilia, che ha coinvolto e motivato tutti i presenti nella promozione e diffusione della cultura del dono e del servizio con l’auspicio di trovare terreno fertile per la crescita sociale dei territori. Sono state fatte due interviste, di cui una al Correttore regionale delle Misericordie Don Calogero Falcone, Padre Correttore Regionale Fratres-Misericordia che alla domanda “Le Misericordie dopo il Giubileo 2025 in che direzione vanno?” ha così risposto: “Il Giubileo sicuramente è stata un’esperienza che ha segnato il loro percorso di servizio e di testimonianza, sicuramente avranno risvegliato il loro desiderio di essere quanto più fedeli al Vangelo di Cristo. Per cui l’augurio che mi faccio e che ci facciamo e che loro continuano con più costanza e con più fedeltà la loro testimonianza”. Alla stessa domanda ha risposto Mons Franco Agostinelli, Padre Correttore Nazionale delle Misericordie: “Il Giubileo è stato fatto non per vivere un momento di folclore o di tradizionalismo ad oltranza ma perché fosse un momento di profonda riflessione e dí pensamento e consapevolezza che accompagnasse la vita della Misericordia e anche del proseguo del cammino. E’ vero che il Giubileo finisce a fine anno ma è quello spirito del Giubileo ci ha insegnato ad essere Pellegrini di Speranza e quindi ecco la fedeltà, la carità nell’aiuto verso gli altri, tutto questo continui anzi sia incrementato dell’aver celebrato insieme l’anno Giubilare”.

