


MUSSOMELI – Ed ora il “Viva Maria” finale, se da una parte ha concluso i festeggiamenti patronali, iniziati il 31 agosto con tutte le celebrazioni della prima e seconda ottava ampiamente partecipati dalle diverse realtà paesane, per gli addetti ai lavori è rimasta la soddisfazione che la macchina organizzativa messa anzitempo in moto ha risposto positivamente al regolare svolgimento del programma previsto ed attuato per il 2025. Una cosa sembra essere evidente: la festa della Madonna dei Miracoli è l’emblema della comunità mussomelese che da sempre ha amato le feste mariane e quelle eucaristiche. Fede o tradizione? Un interrogativo la cui risposta appartiene alla coscienza individuale, ma è pensabile che la straordinaria presenza osannante ed orante delle persone nel piazzale antistante il santuario ed in tutti i suoi angoli, sembrerebbe aver confermato una devozione radicata nel cuore di mussomelesi, fieri ed orgogliosi della propria Patrona. I riti religiosi del mattino e della sera, le catechesi, i canti popolari, i pellegrinaggi privati, le celebrazioni solenni animate dalla corale del santuario, il coinvolgimento della confraternita e della congregazione San Vincenzo e delle realtà presenti nel territorio hanno contribuito alla solennità della festa. Come anche le luminarie, bande musicali, e alla fine i fuochi d’artificio hanno reso particolarmente gioioso la ricorrenza. E nello scenario operativo, l’impegno, il coinvolgimento e la partecipazione di devoti e pellegrini, sono stati dei tasselli che hanno formato e disegnato un quadro identitario dal sapore mariano, non solo mussomelese, in cui emerge Fede, tradizione e Pietà Popolare. Raccontare la festa è vivere la festa e in tanti l’hanno vissuta anche nel ricordo degli antenati, degli affetti più cari, anche cedendo il posto all’emozione e commozione.

