Salute

Carceri in Sicilia, i sindacati: “Clima di forte tensione e insicurezza all’interno delle strutture”

Redazione 3

Carceri in Sicilia, i sindacati: “Clima di forte tensione e insicurezza all’interno delle strutture”

Sab, 06/09/2025 - 14:37

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“Sono ormai una costante le aggressioni agli agenti negli istituti penitenziari dell’isola. Gli ultimi due casi risalgono al 4 settembre, uno nel reparto detentivo dell’Ucciardone e l’altro al Pagliarelli. In entrambi i casi le aggressioni sono scaturite da futili motivazioni. La misura è colma”. A dirlo, in una lettera inviata al provveditore dell’amministrazione penitenziaria della Sicilia Maurizio Veneziano sono i sindacati di categoria che denunciano “un clima di forte tensione e insicurezza all’interno delle strutture”. ”Oggi – scrivono Sappe, Osapp, Fns Cisl, Sinappe, Uilpa Polizia Penitenziaria, Uspp – si registra una situazione di oggettiva incertezza e vulnerabilità giuridica che compromette non solo la sicurezza individuale degli operatori, ma anche l’equilibrio gestionale degli istituti”. A queste criticità, secondo i sindacati, si aggiunge “l’eccessivo carico di lavoro, determinato anche da una cronica carenza di organico, che comporta l’imposizione di turni di servizio estremamente gravosi, in alcuni casi protratti fino a 13 ore consecutive e in assenza di idonei periodi di recupero. in palese violazione delle disposizioni contenute negli accordi di livello nazionale, come l’accordo nazionale quadro”. ”Al personale di polizia penitenziaria – sottolineano – spesso senza alcuna preventiva comunicazione né considerazione per eventuali esigenze familiari o obblighi di assistenza a persone portatrici di handicap in situazione di gravità viene richiesto di prestare servizio ininterrottamente dalle 8 alle 19. In alcune circostanze, questo impegno si prolunga ulteriormente, poiché agli stessi operatori viene altresì imposto di coprire il turno notturno immediatamente successivo, dalle 24 alle 8 del giorno seguente, determinando un carico psico-fisico insostenibile e incompatibile con i principi fondamentali in materia di sicurezza sul lavoro e tutela della salute dei lavoratori. Questa condizione operativa, oltre a costituire una palese violazione dei più elementari principi di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, determina un malessere lavorativo generalizzato, con ripercussioni significative sul piano fisico, psicologico e motivazionale del personale impiegato, oltre che sul regolare andamento dei servizi istituzionali”. I sindacati rilevano come sia insufficiente la previsione contenuta nella proposta del Dap di un incremento di 306 unità del corpo di polizia penitenziaria “perché non adeguata a garantire il turn over né ad affrontare le numerose criticità”. ”È gravissimo che non si intervenga per superare le preoccupanti condizioni in cui operano i 23 istituti penitenziari siciliani – scrivono Sappe, Osapp, Fns Cisl, Sinappe, Uilpa Polizia Penitenziaria, Uspp – ancora di più perché si opera in un territorio in cui per garantire condizioni di legalità per tutti e un percorso di reale cambiamento e reinserimento sociale, la presenza dello Stato deve essere forte e visibile, attraverso un trattamento penitenziario appropriato. È necessario che ci sia un concreto atto di responsabilità istituzionale, finalizzato a colmare le significative disparità esistenti tra le realtà penitenziarie del Nord e del Sud del Paese”.

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