È ufficialmente entrato in funzione il nuovo dissalatore di Porto Empedocle, il primo dei tre impianti strategici realizzati dalla Regione Siciliana per fronteggiare l’emergenza idrica che da mesi affligge l’isola. A darne notizia è stato il presidente della Regione, Renato Schifani, attraverso un post pubblicato sui canali social istituzionali, dove ha sottolineato il valore concreto dell’intervento.
L’impianto, attivato nella giornata di oggi, ha già cominciato a immettere nella rete 50 litri al secondo di acqua dissalata, convogliati verso il nodo di Villaseta, a servizio diretto della città di Agrigento. Una quantità destinata a raddoppiare: a pieno regime, il dissalatore potrà produrre fino a 100 litri al secondo, contribuendo in maniera significativa a ridurre la pressione sulle risorse idriche tradizionali.
“È una risposta immediata e tangibile ai bisogni dei cittadini e delle imprese”, ha commentato Schifani, rivendicando il risultato come segnale di concretezza da parte del governo regionale. “L’entrata in funzione del dissalatore di Porto Empedocle rappresenta un risultato concreto nella lotta alla crisi idrica che colpisce da tempo il nostro territorio – ha aggiunto il presidente –. Il governo Schifani continua con determinazione su questa strada per garantire alla Sicilia un futuro più sicuro e sostenibile sul piano delle risorse idriche”.
L’attivazione dell’impianto si inserisce in un piano più ampio di interventi infrastrutturali predisposti dalla Regione per affrontare in modo strutturale una crisi che, complice il cambiamento climatico e la scarsità di precipitazioni, rischia di diventare permanente. Gli altri due dissalatori – previsti a Trapani e Gela – saranno pronti nei prossimi mesi, contribuendo a distribuire meglio le fonti di approvvigionamento idrico su scala regionale.
Nel frattempo, quello di Porto Empedocle si candida a essere un presidio fondamentale per la provincia di Agrigento e non solo. Un’opera attesa da anni, che oggi diventa realtà, tra le sfide di un’estate torrida e la speranza di una gestione più moderna e resiliente dell’acqua in Sicilia.

