Oggi ricorre il 47° anniversario della scomparsa di Luigi Vannucchi, attore di teatro, cinema e televisione, uomo di cultura e di straordinaria sensibilità. Nato a Caltanissetta il 25 novembre 1930, resta una delle personalità più raffinate della scena italiana del Novecento.
A ricordarlo, con un post sui social, è stato Enzo Falzone, noto storico cittadino, che ha voluto sottolineare la ricorrenza riportando alla memoria collettiva un figlio illustre di Caltanissetta. E noi ne approfittiamo proprio da questo spunto per raccontarvi chi era Luigi Vannucchi, così che anche le nuove generazioni possano conoscerne la storia.

Diplomatosi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, Vannucchi lavorò con giganti del teatro come Vittorio Gassman, Luigi Squarzina e Giorgio Strehler, calcando i palcoscenici più prestigiosi d’Italia. Negli anni Settanta fu tra i protagonisti della cooperativa teatrale Gli Associati, lasciando un segno profondo con interpretazioni come quella di Cesare Pavese ne Il vizio assurdo.

La televisione lo rese celebre al grande pubblico, soprattutto per il ruolo di Don Rodrigo ne I promessi sposi e per lo sceneggiato di fantascienza A come Andromeda. Al cinema, tra i suoi lavori più noti, La tenda rossa (1970), L’assassinio di Trotsky (1972) e Anno uno (1974), dove interpretò Alcide De Gasperi.
La sua vita si concluse tragicamente a Roma, nella notte tra il 29 e il 30 agosto 1978. Oggi, nel giorno del 47° anniversario, il suo ricordo torna a illuminare la città che gli diede i natali: Caltanissetta.

