Beni per 2,3 milioni di euro sono stati confiscati a un imprenditore di Mazara del Vallo (Trapani), già raggiunto da numerose condanne divenute irrevocabili per bancarotta fraudolenta, evasione fiscale, mancato versamento di oneri tributari e altri reati in materia fiscale. Agenti della divisione Anticrimine della Questura di Trapani, in collaborazione con il nucleo di Polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza, hanno eseguito il decreto emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale a conclusione di una serie di accertamenti disposti dal questore di Trapani su pregresse acquisizioni degli organi di polizia giudiziaria e al termine delle relative indagini societarie e patrimoniali. L’uomo era già destinatario di un provvedimento di sequestro di beni ai fini della confisca nel luglio 2023. Secondo gli investigatori, avrebbe realizzato negli anni “una raffinata organizzazione di società, spesso amministrate tramite prestanome, la cui gestione era improntata essenzialmente all’evasione fiscale e alla distrazione di risorse sia in favore del proprio nucleo familiare che in favore di sempre nuovi progetti economico-imprenditoriali, realizzati a discapito dell’erario e dei creditori”. Una volta ottenuti i nuovi finanziamenti che dovevano essere destinati al risanamento della società in dissesto, l’imprenditore avrebbe “puntualmente e serialmente distratto i fondi ottenuti”, intascandone una parte per il proprio sostentamento e investendo il resto in nuove e sempre più importanti attività imprenditoriali nel settore ricettivo e turistico (hotel, ristoranti e da ultimo anche uno stabilimento balneare, tutti a Mazara del Vallo), per poi ciclicamente portare le nuove società a bancarotta. “Con tale criminale metodo venivano accumulati negli anni ingenti capitali”, spiegano gli investigatori, che grazie alle indagini patrimoniali hanno fatto luce su “una rilevante ‘sproporzione’ tra i redditi lecitamente acquisiti e la reale disponibilità economico-finanziaria” dell’uomo e del suo nucleo familiare. La confisca ha riguardato un appartamento, un locale adibito a deposito, entrambi a Mazara del Vallo, un’imbarcazione con motore di 200 cavalli, 5 rapporti bancari, quote societarie e l’intero compendio aziendale di tre società a Mazara del Vallo. E ancora un albergo, uno stabilimento balneare con ristorante e un lotto di terreno con strutture adibite ad autolavaggio e a uso ufficio, tutti a Mazara del Vallo.
di Redazione 3
Sab, 13/12/2025 - 13:31

