Scatta il collocamento in comunità per un 17enne, ritenuto responsabile di due episodi di truffa aggravata ai danni di anziani con il metodo del falso appartenente alle forze dell’ordine. A Catania i carabinieri della stazione di Scaletta Zanclea, insieme ai militari della Compagnia di Catania Fontanarossa, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Messina. Le indagini sono scattate dopo l’arresto in flagranza di un 19enne catanese e alla denuncia del minore indagato per una truffa a un anziano di Itala commessa lo scorso 21 maggio. In quell’occasione, secondo la ricostruzione degli investigatori, l’anziano sarebbe stato contattato telefonicamente da un interlocutore che, spacciandosi per un appartenente all’Arma, avrebbe inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il figlio, avanzando la richiesta di 10.000 euro utile come cauzione per evitare l’arresto del parente. Spaventato e preoccupato, l’anziano ha consegnato la somma pattuita all’indagato, arrivato poco dopo a casa della vittima, fingendo di essere l’avvocato che stava trattando la causa del figlio. L’attività investigativa ha permesso di far luce anche su un’altra truffa commessa nella stessa giornata nei confronti di un’anziana di Barcellona e di risalire ai due giovani quali presunti responsabili. In questo caso la pensionata, adescata telefonicamente da un interlocutore, per scagionare la figlia accusata di furto, aveva consegnato, a un sedicente agente di Polizia presentatosi alla sua porta, un migliaio di euro e diversi preziosi. Così come disposto dall’autorità giudiziaria, il minore è stato collocato in una comunità per minorenni a Comiso.