Salute

Operaio morto nel Ragusano: non annegò, rimase “folgorato”

Redazione 3

Operaio morto nel Ragusano: non annegò, rimase “folgorato”

Sab, 28/06/2025 - 11:37

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Secondo il medico legale non ci sono dubbi sul fatto che il 26enne di origine rumena, Marian Cosmin Baer, trovato cadavere in una vasca di irrigazione di una azienda agricola di Acate nel Ragusano, mori’ folgorato e non per annegamento. La scoperta del corpo del giovane avvenne il 17 settembre del 2018. Fu il titolare 55enne dell’azienda agricola chiamare i soccorsi: oggi e’ imputato di omicidio colposo per inosservanza delle norme sulla sicurezza sul luoghi di lavoro e sfruttamento della manodopera davanti al giudice monocratico del Tribunale di Ragusa. Il medico legale Giuseppe Algieri, all’epoca incaricato dalla Procura per l’autopsia ha deposto in aula. Secondo la sua perizia, la causa primaria di morte fu la folgorazione da scarica elettrica che lascio’ lesioni incontrovertibili sul corpo del giovane, penetrando tra il secondo e il terzo dito delle mani destra e sinistra e uscendo tra il secondo e il terzo dito di piede destro e sinistro con una piccola lesivita’ che ha coinvolto anche il quarto dito. Per la caratteristica delle lesioni da folgorazione, il medico ha escluso che quei segni potessero essere riconducibili a un eventuale atto di arrampicamento del giovane sulla rete metallica che delimitava la vasca. Il dubbio era stato sollevato dal difensore del titolare dell’azienda, l’avvocato Rizzo, ma il medico ha sostenuto che le lesioni da folgorazione sono state accettate tecnicamente anche da esame istologico. Il medico ha descritto sommariamente anche il luogo della tragedia da lui visitato, accompagnato dai carabinieri: un casotto (con una serie di impianti elettrici e cavi, uno scaldabagno arrugginito) in pessime condizioni igienico sanitarie che permetteva l’accesso ad un vascone per la raccolta dell’acqua dentro al quale venne trovato il ragazzo. Le parti civili, i parenti del giovane, rappresentate dagli avvocati Daniele Scrofani ed Enrico Cultrone, verranno sentite nella prossima udienza.