Dopo il viale Monaco e la zona dell’ospedale, anche l’acqua erogata in via Don Minzoni è tornata potabile, secondo le verifiche dei laboratori dell’Asp, e così il sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro, con una ordinanza, ieri ha revocato il divieto di utilizzo per gli usi potabili delle acque distribuite da Caltaqua. L’ordinanza precedente, firmata sabato, imponeva il mancato utilizzo per usi alimentari dopo che il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asp aveva rilevato un livello di torbidità superiore al limite di accettabilità nell’area di prelievo di via Don Minzoni. Ora i campioni di acqua hanno dimostrato il rientro nei limiti previsti del parametro di torbidità. Intanto Federconsumatori Sicilia plaude all’indagine della Corte dei Conti sulla gestione delle reti idriche dell’isola, e rivolge un plauso anche «al faro acceso dai magistrati contabili sulle tariffe applicate ai consumatori dai gestori del Servizio Idrico Integrato». Già a gennaio 2022 Federconsumatori aveva presentato una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente sulle tariffe idriche in Sicilia, in quanto «non sempre sono formate seguendo la normativa nazionale». «Insieme al Mo.Vi. – Movimento di Volontariato Italiano di Caltanissetta e al Forum Acqua e Beni comuni – si legge in un comunicato – a gennaio Federconsumatori Sicilia ha raccolto firme per chiedere interventi concreti contro il caro acqua in provincia di Caltanissetta. La nostra associazione ha chiesto spiegazioni anche sulle tariffe di AcquaEnna, che gestisce il SII nella limitrofa provincia di Enna. Adesso di questi temi si occuperà la Corte dei Conti e, come associazione di tutela dei diritti dei consumatori, speriamo che i magistrati riescano a fare luce sui meccanismi che causano i costi esorbitanti per l’acqua in Sicilia. Basti pensare che Enna è al 7° posto tra le province più care in Italia». Nello stesso tempo Federconsumatori «continua a chiedere un impegno maggiore alla Regione Siciliana per risolvere la crisi idrica in atto, soprattutto riducendo gli sprechi lungo le condotte. Purtroppo, però, su questo fronte siamo ancora lontanissimi da una soluzione: la cabina di regia regionale ha invitato i Comuni più a rischio ad aggiornare i piani di Protezione Civile, in vista dell’acuirsi della crisi, per garantire l’acqua alle scuole, agli ospedali e ad altre strutture pubbliche essenziali. Di fatto, quindi, non c’è ancora un piano ufficiale e coordinato per affrontare l’emergenza».
di Redazione 1
Ven, 08/11/2024 - 23:14