Salute

Caltanissetta, depistaggio Borsellino: difesa, senza Tinebra e La Barbera verita’ difficile

Redazione

Caltanissetta, depistaggio Borsellino: difesa, senza Tinebra e La Barbera verita’ difficile

Mar, 30/04/2024 - 13:50

Condividi su:

Al processo d’appello sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio e’ iniziata l’arringa dell’avvocato Giuseppe Seminara che assiste Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, i due ex poliziotti della Squadra mobile di Palermo accusati davanti alla Corte d’Appello di Caltanissetta di calunnia aggravata dall’aver agevolato Cosa nostra.

Per i due, ormai in pensione, la procura generale ha chiesto la condanna per ciascuno a 9 anni e 6 mesi di reclusione. In primo grado per Mattei e’ arrivata la prescrizione del reato perche’ e’ venuta meno l’aggravante dell’aver agevolato cosa nostra, mentre per Ribaudo l’assoluzione con formula piena. Imputato c’e’ anche Mario Bo (anche per lui in primo grado e’ arrivata la prescrizione del reato) la cui posizione verra’ discussa dall’avvocato Giuseppe Panepinto il prossimo 7 maggio.

Il legale ha iniziato l’arringa rinnovando “il proprio cordoglio di quel terribile eccidio e i loro familiari. Intendo esprimere la mia partecipazione al dolore dei soggetti che sono stati ingiustamente condannati e alle loro famiglie. Si sgombri il campo, per tutti questi soggetti appartenenti o meno alle associazioni criminali”. Il legale ha evidenziato che i giudici “nel Borsellino 1 e 2 hanno riconosciuto l’attendibilita’ di Vincenzo Scarantino. E’ incredibile. Questo fallimento di sistema che arriva a determinare quello che e’ stato determinato”.

E ha aggiunto: “Se Tinebra e La Barbera fossero stati vivi avremmo potuto fronteggiare le situazioni attraverso il loro contributo. Il problema e’ che purtroppo manca la possibilita’ di avere il loro contributo che per noi sarebbe stato di grandissimo aiuto perche’ ci avrebbe consentito di contrastare molti dei passi dei collaboratori di giustizia nel processo di primo grado”. 

Pubblicità Elettorale