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Corruzione: Transparency, Italia stabile al 42mo posto

Redazione

Corruzione: Transparency, Italia stabile al 42mo posto

Mar, 30/01/2024 - 19:13

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L’Italia conferma il punteggio di 56 dell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI), elaborato da Transparency International per l’anno 2023 che colloca il nostro Paese al 42 posto nella classifica globale dei 180 Paesi presi in esame e, inoltre, conferma l’Italia al 17 posto tra i 27 dell’Unione Europea.

“Il consolidamento del punteggio del nostro Paese nel CPI 2023 conferma l’Italia nel gruppo dei Paesi europei piu’ impegnati sul fronte della trasparenza e del contrasto alla Corruzione. Un risultato che e’ anche frutto dell’applicazione di alcune misure normative adottate in materia di whistleblowing e di appalti pubblici”, ha dichiarato Michele Calleri, Presidente di Transparency International Italia. L’Indice di Percezione della Corruzione elaborato annualmente da Transparency International classifica i Paesi in base al livello di Corruzione percepita nel settore pubblico, attraverso l’impiego di 13 strumenti di analisi e di sondaggi rivolti ad un pubblico di esperti. Il punteggio finale e’ determinato in base ad una scala che va da 0 (alto livello di Corruzione percepita) a 100 (basso livello di Corruzione percepita).

“In un tempo in cui le guerre e gli altri conflitti internazionali si incancreniscono, pregiudicando i commerci e le normali migrazioni, qualcuno potrebbe pensare che, allora, la Corruzione sia tollerabile e che i controlli possano attenuarsi, ma sbaglia – ha aggiunto Michele Calleri – la Corruzione nuoce all’economia e mortifica l’integrita’ delle persone, in ogni epoca e in ogni contesto. Occorre che la politica e i governi mantengano in cima alla loro agenda i temi della trasparenza e della lotta alla Corruzione“.

“In Italia, ad oggi, rimangono aperte alcune questioni che continuano ad incidere negativamente sulla capacita’ del nostro sistema di prevenzione della Corruzione nel settore pubblico – si legge nella nota di Transparency International Italia – dalle carenze normative che regolano il tema del conflitto di interessi nei rapporti tra pubblico e privato, alla mancanza di una disciplina in materia di lobbying ed alla recente sospensione del registro dei titolari effettivi per arginare il fenomeno dell’antiriciclaggio”

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