Salute

Maltempo, cosa fare o non fare durante un’alluvione: le regole salvavita della Protezione Civile

Redazione 3

Maltempo, cosa fare o non fare durante un’alluvione: le regole salvavita della Protezione Civile

Lun, 06/11/2023 - 08:07

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Il cambiamento climatico e’ un dato oggettivo, serve prevenzione anche culturale: e’ quanto afferma, in una intervista al “la Stampa”, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio di ritorno da un sopralluogo in Toscana. I negazionisti sbagliano” perche’ siamo di fronte ad un dato oggettivo e incontrovertibile”, avverte Curcio. C’e’ il momento dell’emergenza come quello che stiamo vivendo, spiega ancora il capo della Protezione Civile, con l’esigenza di fare rete, e ci deve essere pero’ “il momento di una rivoluzione culturale per educare i cittadini a non assumere comportamenti a rischio durante le alluvioni”.

Cosa fare o cosa non fare, dunque, diventa una scelta che può causare la morte di una o più persone o, al contrario, salvare la vita.

Ecco le indicazioni del Ministero

Cosa fare – Durante un’allerta

– Tieniti informato sulle criticità previste sul territorio e le misure adottate dal tuo Comune.

– Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi.

– Proteggi con paratie o sacchetti di sabbia i locali che si trovano al piano strada e chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non ti esponi a pericoli.

– Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita le zone allagabili.

– Valuta bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso.

– Condividi quello che sai sull’allerta e sui comportamenti corretti.

– Verifica che la scuola di tuo figlio sia informata dell’allerta in corso e sia pronta ad attivare il piano di emergenza.

Cosa fare – Durante l’Alluvione

Se sei in un luogo chiuso

– Non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: rischi la vita.

– Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile.

– Se ti trovi in un locale seminterrato o al piano terra, sali ai piani superiori. Evita l’ascensore: si può bloccare. Aiuta gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio.

– Chiudi il gas e disattiva l’impianto elettrico. Non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati. Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata

– Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.

– Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità

Se sei all’aperto

– Allontanati dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero farti cadere.

– Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare.

– Fai attenzione a dove cammini: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti ecc.

– Evita di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farti perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: rischi di rimanere intrappolato.

– Evita sottopassi, argini, ponti: sostare o transitare in questi luoghi può essere molto pericoloso.

– Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.

– Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità.

Dopo l’alluvione

– Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.

– Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze.

– Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.

– Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico.

– Prima di utilizzare i sistemi di scarico, informati che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati.

– Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino; non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.

“L’altro giorno – racconta ancora Curcio – ho sentito in tv un uomo intervistato che diceva di essre sceso in garage a spostare l’auto quando la pioggia e’ aumentata: nulla di piu’ sbagliato di quel comportamento. A quel cittadino e’ andata bene, ma spesso si muore porprio scendendo in garage o rimanendo al piano terra. Sono anni che diciamo che non si fa – conclude Curcio – non colpevolizzo nessuno, ma insisto sulla necessita’ che i cittadini rispettino le regole e le ordinanze dei sindaci”. Per il capo della Protezione civile, serve dunque su questo tema una rivoluzione culturale, una campagna di snsibilizzaione che parta dalle scuole fino ad arrivare anche alla tv.

“L’Italia purtoppo e’ un territorio fragile – spiega Curcio, riflettendo sul fatto di come sia possibile una nuova alluvione con vittime e dannni per centinaia di milioni di euro appena sei dopo quella devastante dell’Emilia Romagna – abbiamo spesso costruito dove non si doveva. Il 94% dei comuni, ovvero 7.400 centri, e’ a rischio di alluvioni, frane, erosioni costiere. C’e’ troppa cementificazione selvaggia e il territorio ci restituisce cio’ che abbiamo creato copn eventi disastrosi che si stanno intensificando”. Serve la cura dei alvei speiga ancora Curcio e l’analisi dei conlufi per evitare i cosiddetti ‘fiumi tombati’ dove l’acqua trasborda, manahce una buona conoscenza del territorio. La tecnologia puo’ aiutare, spiega ancora Curcio ” usiamo gia’ molti strumenti ad alto livello tecnologico, tipo simulatori e calcotori delle previsioni meteo, che un tempo non esistevano. Quasiasi cittadino puo’ consultare il sito della Protezione civile per essere aggiornato in tempo reale sulle condizioni meteorologiche”. “Penso sia sbagliato – prosegue riferendosi alle allerte – ritenere quelle dei colori il problema principale di un’alluvione. Sono molto piu’ determinanti gli interventi da attivare nella prevenzione tecnica e nelle sensibilita’ della gente che deve modificare abitudini a rischio”.

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