Salute

Associazione “29 Aprile”, il presidente Salvatore Pasqualetto: “In cerca della Sanità perduta”

di Salvatore Pasqualetto

Associazione “29 Aprile”, il presidente Salvatore Pasqualetto: “In cerca della Sanità perduta”

Gio, 16/11/2023 - 23:57

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I partiti di governo in Sicilia sono alla ricerca di chi “reggerà” le sorti delle Aziende Sanitarie nei prossimi anni. Un confronto aspro non sull’efficienza sanitaria, ma sul numero di posizioni spettanti a ogni schieramento. Il fatto, ha influenza sulla salute della gente, sul loro benessere, è in gioco l’esistenza, la funzione dei Presidi di Ospedalieri, rischiamo gli Ospedali di Comunità.
Siamo dinanzi a un “emergenza sanitaria” dovuta alla scarsa qualità dei servizi. Funzionano in malo modo, le strutture si reggono sulla “buona” volontà degli operatori sanitari, il sistema crea nocumento a cinquemilioni di Siciliani, disperati cercano “la Sanità” che risponde.
Le ambulanze del 118 rincorrono Pronti Soccorsi senza lunghe file d’attesa, pur di trovarle percorrono chilometri per arrivare a Presidi disponibili.
L’Isola “invecchia”, chi lavora in strutture a rischio pretende servizi idonei, mentre la sanità mostra crepe, l’utenza è sempre più sfiduciata, ostile, nevrotica, con atteggiamenti di guerriglia.
Il cittadino inerme assiste alla fatica degli operatori, di contro ha davanti l’inerzia dell’apparato dirigenziale che si muove lento, a passo di lumaca, quasi nell’indifferenza. Lo dimostra il CUP. Chiamare per una prestazione diagnostica, è drammatica esperienza. Ricevi l’appuntamento quando e tardi.
Le difficoltà sembrano riscontrarsi nell’obiettivo di riorganizzare la salute in Sicilia, c’è chi vorrebbe rispondere alla diagnostica, ai servizi sanitari secondo necessità e non quando lo decide il Centro Prenotazioni, senza riuscire a farlo.
Dinanzi a tante disfunzioni la Giunta di Governo decide di trasformare i Direttori Generali in Commissari Straordinari, lasciando gli attuali “gestori” nelle scrivanie occupate, incurante dello stato confusionale in cui versano i servizi sanitari e la lenta agonia dei Presidi Ospedalieri.
Per le nomine si cerca “affidabilità”, senso dell’appartenenza, persone che rispondono “puntualmente” al “segnalante”. Chi corre per la nomina, è seduto in panchina e freme, “scalpita”, spinge, non si allontana dalle “segreterie”, pretende entrare nel “cerchio magico” della gestione del potere pubblico sanitario, tra l’altro, in aumento.
Di contro, il privato funziona. In caso di necessità si fa ricorso alle loro strutture, se possiedi la capacità d’affrontare la spesa. Chi non può farlo, non è in grado di pagarsi la prestazione, disperato rinuncia a curarsi.
Da qui scaturisce l’urgenza di riqualificare il futuro sanitario dell’Isola a partire dai principi ispiratori del servizio pubblico, ridare lustro, vigore, importanza, rilievo alla galassia sanitaria. Bisogna farlo anche per dovere morale, politico, sociale verso le persone, deve farlo chi è chiamato a funzioni di governo. Si è al punto estremo col rischio che ne deriva. Stiamo già sulla linea di marcatura, segna il pericolo di rottura del rapporto “cittadino utente” – “sistema regnante”. Il percorso è privo della “strada principe”, capace di evitare futuri disastri e trovare un cammino che sappia eliminare “l’impedimento” di sistema.
C’è l’urgenza di riscrivere modelli di comportamento che valorizzano eccellenti professionalità esistenti nelle strutture ospedaliere.

Chi ha il compito di “gestire “ deve rispondere di ciò che fa, compreso chi si è collocato al vertice delle Aziende Sanitarie. La selezione deve esaminare dirigenti in grado di competere con gli “apparati”, con abilità a ristrutturare la “sanità siciliana”, immetterla nel mercato, al di là e oltre le “segnalazioni” ricevute. Senza capacità manageriali e una cultura rinnovata del servizio quale bene per tutti, non ci sarà innovazione.
Si continuerà ad assistere a nomine col vecchio criterio, atavici tatticismi, all’ennesima delusione inferta dalla politica “regnante”, compreso chi ha gestito “il complesso sanità”: commissari, direttori generali, amministrativi, sanitari e tanti altri.
Il mondo cambia, le guerre accelerano il corso degli eventi spostano l’asse degli interessi. La Sicilia al centro del Mediterraneo vive un delicato momento della storia. La capacità di manifestare previsioni future per politiche d’accoglienza sanitaria, aiuterebbe a imboccare la strada maestra per divenire “polo d’eccellenza”.
Il ciclo di “alchimie” istituzionali è superato dalla dinamica dei tempi, lascia il passo a “professionalità”, “competenza”, “managerialità”, “trasversalità delle soluzioni”, “dinamicità dei comportamenti”, temi centrali della programmazione.
La chiarezza dei linguaggi assume una propria valenza se si vuole evitare di “mascariare” il sistema come capitò a Caltanissetta, quando fu assunto diverso personale nel corso dell’emergenza il COVID 19. Il bando sembra, ebbe la durata di 48 ore. Nel senso oggi lo pubblichi, domani scadrà. Chi partecipò fu assunto all’Azienda Sanitaria a Caltanissetta. Ci dicono sia andata così. Se quanto riferito, è vero “non è un bel messaggio ”, non è neanche un eroico esempio di chi pretende di dichiararsi “prescelto”.
La Sicilia vive una fase imponente del percorso istituzionale. E’ guidata dall’ex Presidente del Senato, possiede l’autorevolezza necessaria per collocare l’Isola nello scenario nazionale. Supportato da ex “governatori” esperti nell’arte del governo, ampia capacità, saggezza, saper fare. Consapevoli del valore del sistema sanitario, sono in grado d’individuare soluzioni per riconquistare la fiducia dei Siciliani.
Ecco la necessità del grande sforzo, di chi potenzialmente è in grado di cambiare il volto della sanità siciliana, accreditando l’apparato, ridando fiducia e mostrando la gestione quale atto “d’intelligenza sociale e politica”.
Se futuri “illuminati” mostreranno di “saper governare”, individuando manager di nuova generazione, brillanti, traboccanti di volontà al cambiamento, motivati e competenti, pronti alla sfida col privato forse, possiamo affermare che si è un passo dall’avvistare una piccola luce che brilla nel cielo, indica la strada da seguire.
La fiducia si ottiene quando chi ha una carica pubblica, risponde di ciò che fa.
Siamo una Regione a Statuto Speciale col potere di fare le leggi. Serve un “sussulto di orgoglio” per dare vigore a chi chiede una politica moderna, lungimirante, all’altezza di rispondere alla società cresciuta anche culturalmente, stanca delle distanze evidenti tra chi è chiamato alla carica pubblica e cittadino.
L’efficienza della sanità in Sicilia è il sogno di ciascuno. Se le strutture avranno la forza di marciare a ritmo serrato e rispondere ai tanti bisogni, ogni “elettore” potrà valutare l’impegno di chi, seduto nel governo o nello “scranno” del Parlamento Siciliano, vive un’epoca cosciente che le sorti della Sicilia devono rimanere nelle idee di “politici coscienti”.

Salvatore Pasqualetto

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