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Caltanissetta, da 5 giorni in presidio di protesta davanti al Tribunale. Rita Bontà: “sono vittima di mala giustizia”

Marisa Sedita

Caltanissetta, da 5 giorni in presidio di protesta davanti al Tribunale. Rita Bontà: “sono vittima di mala giustizia”

Sab, 18/03/2023 - 10:10

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Si chiama Rita Bontà, ha 53 anni e da cinque giorni, davanti al Palazzo di Giustizia di Via Libertà, grida “Vergogna!” per richiamare l’attenzione di tutti sul suo desiderio di giustizia con un cartello con su scritto: ”Sono parte offesa e vittima della mala giustizia. AIUTATEMI”.

Non si muove di là né notte né giorno, per i suoi bisogni personali va in un bar di fronte e attende risposte concrete ed efficaci che vengano dal “Palazzo”.

Adesso sta anche male fisicamente, ma non si ferma. Prefettura e Questura ne sono a conoscenza, seguono la vicenda con attenzione e la Signora sa che, in caso di pericolo, soprattutto di notte, può chiamare la DIGOS.

La Croce Rossa Italiana le porta da mangiare quotidianamente e le fornisce coperte e quanto è necessario per sopravvivere.

È disposta a darle anche indumenti. “Sicuramente il Procuratore Generale della Repubblica Antonino Patti potrebbe risolvere il problema, ossia evitare l’archiviazione del caso giudiziario che mi vede protagonista e che sarebbe stato deciso nell’ultima udienza del 15 febbraio scorso. E’ una vicenda civile e penale molto controversa che deve essere riesaminata con maggiore attenzione” prosegue la protagonista, che si oppone con tutte le sue forze a quella che ritiene una violazione dei suoi diritti personali.

Rita Bontà è proprietaria di due alloggi posti a piano terra facenti parte del fabbricato popolare condominiale sito a Riesi in V/le Don Bosco 77 in virtù dell’atto di compravendita da lei stipulato in data 29/07/2002. Entrambi gli alloggi sono adibiti ad attività commerciali ed esattamente a gelateria, pasticceria e pizzeria.

Nel 2006 sono stati realizzati e costruiti abusivamente dalla condomina del piano superiore muri alti due metri e falde in coibentato che le ricoprono senza che ne avesse la proprietà e senza il deposito dei calcoli strutturali indispensabili in zona sismica. A questa prima costruzione ne è seguita nel 2013 un’altra: la realizzazione di un’imponente tettoia in legno sul terrazzo posto al primo piano. Nel 2015 la medesima ha ottenuto la sanatoria, modificando di fatto l’atto di compravendita.

Ottiene tutto su una proprietà condominiale, in quanto manca il suo titolo di proprietà personale. Sulla vicenda Rita presenta opposizione in giudizio. Il giudice Modica accoglie l’opposizione e fissa l’udienza in Camera di Consiglio. Nel contempo il Giudice Modica viene trasferito e la vicenda si ripresenta al nuovo Giudice Graziella Luparello, che nell’ultima udienza del 15 febbraio dispone l’archiviazione e la vicenda si ripresenta.

Con l’archiviazione Rita perderebbe il diritto alla sua proprietà e a tutto quello che ha costruito in questi anni. La proprietà personale diventerebbe di fatto condominiale con tutte le conseguenze che ne derivano. Di qui la sua ferma protesta pubblica e la sua richiesta di aiuto e di giustizia a tutti.

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