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Si uccide in università, le amiche: “Ci sentiamo solo numeri, Sistema chiede perennemente eccellenza e così uccide”

Redazione

Si uccide in università, le amiche: “Ci sentiamo solo numeri, Sistema chiede perennemente eccellenza e così uccide”

Gio, 02/02/2023 - 11:44

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“Non possiamo tacere davanti all’ennesima giovane che mette fine alla propria vita a causa del proprio percorso universitario. Ci viene chiesto perennemente di ambire all’eccellenza, ci viene insegnato che il nostro valore dipende solo ed esclusivamente dai nostri voti. Questo sistema universitario continua e continuerà ad uccidere. Serve prevenire, serve costruire un sistema accademico ed universitario in grado di insegnarci che non siamo numeri ma persone”.

E’ un passaggio della lettera – diffusa dall’Unione degli universitari – scritta da alcune studentesse dello Iulm che avevano conosciuto la giovane che si è suicidata nelle ore scorse a Milano. La lettera chiede rispetto per quanto avvenuto e sollecita una profonda riflessione sulle motivazioni che hanno spinto ad un gesto così estremo.

“Tempo, una costante nella vita dei giovani, che studino o meno. La pressione che non viene mai alleviata. Togliersi la vita però non è dovuto da una decisione momentanea. Non ci si impiega certo tre minuti. No, è il risultato di un carico che si porta da mesi, o anni che la società ci butta addosso senza mai voltarsi indietro a controllare il nostro stato di salute. Non ci si può fermare mai.

Neanche davanti a un atto tragico che non coinvolge solo la sfera personale, ma più che mai sociale. Siamo costantemente costretti a soddisfare delle aspettative, raggiungere dei numeri. Altrimenti sei lasciato indietro, fuori dal sistema, non vali abbastanza. Al fianco delle studentesse della Iulm, al fianco di chi si sente oppressa o oppresso”

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