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Funerale di Maurizio Costanzo, l’Italia si è fermata per l’ultimo saluto

Redazione

Funerale di Maurizio Costanzo, l’Italia si è fermata per l’ultimo saluto

Lun, 27/02/2023 - 17:47

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Giornalista, in prima fila nella lotta alla mafia, scrittore, sceneggiatore, compositore, scopritore di talenti, innovatore del linguaggio e inventore di un genere televisivo: l’Italia si è fermata per dare l’ultimo saluto a Maurizio Costanzo, scomparso venerdì 25 febbraio all’età di 84 anni. Nella Chiesa degli Artisti – la Basilica di Santa Maria in Montesanto – si sono svolti i funerali solenni, dopo due giorni di camera ardente aperta al pubblico.

A officiare la messa, Don Walter Insero: “Fratelli e sorelle, siamo qui oggi per accompagnare con la nostra preghiera l’anima di Maurizio torna nella casa del padre, lo facciamo con la consapevolezza che è vero, si è chiuso il sipario, ma è finito il primo atto. Oggi siamo al cospetto di un Dio che non è dei morti ma della resurrezione e della vita”.

Durante l’omelia, Insero ha rivelato gli ultimi istanti di vita di Costanzo: “Si è sempre più avvicinato ai valori cristiani. Si chiedeva da tempo cosa c’è dietro l’angolo, o declinandola meglio cosa c’è dietro la morte. Abbiamo parlato a lungo di religione. Non era un praticante credente ma alla fine ha alzato lo sguardo al cielo e ha invocato la protezione della vergine Maria”.

Il Monsignore ha ricordato il primo incontro (“pensavo di trovarmi davanti un giornalista con un approccio magari un po’ ‘mangia-preti’, ma ho trovato invece una perdona accogliente e amorevole”) e la grande vocazione di Maurizio Costanzo che fin da bambino voleva fare il giornalista: “E’ stato un uomo molto intelligente, estremamente curioso, sempre a cercare la novità e scoprire”.

Don Walter Insero ha sottolineato: “E’ stato un uomo umile, conduceva una vita molto semplice, era un uomo leale, manteneva la parola data ed evitava di giudicare gli altri”. Il punto debole era il “cioccolato che nascondeva ovunque” ha detto l’alto prelato prima di disegnare il rapporto con la moglie Maria De Filippi (sempre mano nella mano con il figlio Gabriele) e la famiglia: “Era di tenerezza, stima, amore, complicità. Un forte senso di protezione verso le persone della sua famiglia e quelle che lavoravano con lui, ha aiutato tanti artisti che avevano bisogno di tornare a lavorare. Non dava importanza al denaro, non era avido, riusciva anche a condividere con gli altri. Lo commuoveva la povertà delle persone ha aiutato per diverso tempo chi era in difficoltà. Incontrò una volta una poetessa che era in miseria, la aiutò mensilmente”.

Il teatro è stata la sua grande passione, l’amicizia un valore da preservare, mentre forte era la stima per Papa Giovanni Paolo II e per Papa Francesco. Al termine della messa, la figlia Camilla ha letto una breve e toccante testimonianza: “Papino, l’ondata d’amore che ci ha sommersi è merito del bene che hai dato a tantissime persone. Non hai avuto tre figli ma molti di più. In molti ti hanno considerato un padre. Ci lasci un’eredità importante, il tuo più grande insegnamento, l’umiltà. Non ti saresti mai aspettato una grande dimostrazione d’aspetto. Ci avresti detto come sempre ‘ma vi rendete conto? Tutto questo per me’. Ora sei per mano a Sordi e Gassmann, ti immaginiamo mentre in Paradiso organizzi un altro dei tuoi talk-show”.

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