Salute

San Cataldo. Mozione del gruppo consiliare del Pd per chiedere di ridurre o abolire la “Tampon Tax”

Redazione 1

San Cataldo. Mozione del gruppo consiliare del Pd per chiedere di ridurre o abolire la “Tampon Tax”

Sab, 15/01/2022 - 22:01

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SAN CATALDO. Il gruppo consiliare del Pd con i consiglieri Francesca Cammarata e Marco Cataldo Imera hanno presentato una mozione consiliare con la quale hanno chiesto al consiglio comunale di dire basta alla cosiddetta Tampon Tax in quanto il ciclo non è un lusso.

“Siamo nel 2022 e, ancora oggi, il ciclo è considerato un lusso. Ne è prova la tampon tax che impone l’aliquota al 10% (ma solo dopo recente intervento, prima della Legge 30 dicembre 2021, n. 234 era al 22%) su tamponi e assorbenti. La questione della tassazione degli assorbenti non può essere letta solo dal punto di vista economico, è una battaglia culturale! Equiparando i prodotti per le mestruazioni ad altri beni che non sono di prima necessità si manda alla società un messaggio distorto. I prodotti igienici femminili sono beni essenziali la cui spesa inevitabile grava ingiustamente su chi deve usarli, cioè le donne. Un bene di prima necessità deve essere considerato come tale e pertanto essere tassato al 4%. Molti governi nel mondo si stanno muovendo verso la riduzione o l’abolizione di questa tassa. Cosa possiamo fare a San Cataldo?”

Un interrogativo forte, quello dei consiglieri comunali del Pd che, prendendo spunto da misure avviate in altri Comuni d’Italia, hanno protocollato una mozione per superare il fenomeno del “period poverty” (povertà̀ mestruale), ovvero il disagio e l’impossibilità – spesso per ragioni economiche – di potersi garantire un’igiene adeguata durante tutto il periodo mestruale.

La proposta del Partito Democratico mira a verificare con la Farmacia Comunale e le altre Farmacie e Parafarmacie presenti sul territorio comunale la possibilità di calmierare i prezzi dei prodotti igienico-sanitari femminili e a sollecitare le istituzioni regionali e nazionali a prendersi seriamente carico del problema.

“Si chiede anche di attuare ogni altra eventuale iniziativa per migliorare la disponibilità e l’educazione all’uso di questi prodotti da parte delle donne ed in particolare delle fasce più svantaggiate. Inoltre si chiede di promuovere la stipula di una convenzione con le Farmacie e Parafarmacie presenti sul territorio comunale al fine di perseguire gli obiettivi sopra riportati”.

Infine, “si chiede di sollecitare il Governo ed il Parlamento a prevedere un’immediata riduzione dell’aliquota, attualmente al 10%, per i prodotti igienico-sanitari femminili, per arrivare poi alla totale detassazione dei beni essenziali alla salute ed all’igiene femminile; ma anche di richiedere alla Regione Sicilia di affrontare ed approfondire il fenomeno della “povertà mestruale”, anche, eventualmente, attraverso uno studio qualitativo delle fasce economicamente a rischio, e prevedere un piano di agevolazioni economiche per l’acquisto di prodotti sanitari e igienici femminili per le fasce più deboli”.

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