Blitz antidroga ad Avola, in provincia di SIRACUSA, dove la polizia ha arrestato sette persone. La droga, soprattutto cocaina, veniva acquistata a Catania e rivenduta tra le vie della cittadina siracusana agli acquirenti che rimanevano all’interno delle proprie auto. Una sorta di ‘drive in’ della droga: similitudine che ha dato anche il nome all’inchiesta portata avanti dal procuratore aggiunto di SIRACUSA Fabio Scavone e dal sostituto Gaetano Bono, che vede indagati complessivamente 12 persone.
Tra le accuse anche quella di estorsione aggravata: il recupero dei crediti derivanti dallo spaccio, infatti, avveniva anche facendo ricorso a violenze fisiche e minacce nei confronti dei debitori. Ed è stata proprio la paura a spingere una donna, che aveva subito numerose minacce per via dei debiti del figlio, a rivolgersi al commissariato di Avola denunciando quanto accadeva e dando il via all’indagine. Nel corso delle perquisizioni – eseguite dalla polizia scientifica, dalla Mobile di SIRACUSA, dal reparto prevenzione crimine e dalle Unità cinofile antidroga della questura di Catania – sono stati scoperti e sequestrati bilancini di precisione, diverse dosi di cocaina e materiale utilizzato per il confezionamento della droga.
Il traffico di droga, secondo gli investigatori, andava avanti da dicembre 2020 con la creazione di un canale di fornitura da Catania ad Avola: nei dialoghi tra loro gli indagati usavano un linguaggio in codice per parlare dello stupefacente che veniva acquistata all’ingrosso nel capoluogo etneo e custodito poi in una autocarrozzeria della cittadina siracusana. La droga veniva poi suddivisa in piccole dosi e spacciata tra le strade adiacenti all’abitazione di due dei 12 indagati, un uomo e una donna. Tra gli arrestati anche un 48enne, individuato come “l’autore del traffico di stupefacenti”, che attraverso la moglie continuava a spacciare nonostante fosse agli arresti domiciliari. In arresto anche il fornitore catanese del gruppo.

