Salute

Ordine di Malta Corpo italiano di Soccorso Gruppo Caltanissetta: Conferimento medaglie a Profita e a Sciarrino

Carmelo Barba

Ordine di Malta Corpo italiano di Soccorso Gruppo Caltanissetta: Conferimento medaglie a Profita e a Sciarrino

Mar, 27/07/2021 - 07:25

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Sabato 24 luglio a Palazzo delle Aquile, antica e prestigiosa sede del Comune di Palermo, nell’aula consiliare, cerimonia di consegna delle medaglie “Aiuto ai Rifugiati” conferite dal Sovrano Militare Ordine di Malta ai volontari del CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) che hanno svolto attività di ricerca e soccorso (SAR) nel Canale di Sicilia a bordo delle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza di stanza a Lampedusa oltre all’ assistenza sanitaria e logistica durante gli sbarchi nei porti siciliani. Presenti il Delegato del Sindaco di Palermo, Dott. Paolo Caracausi, il Delegato dell’Ordine di Malta della Sicilia occidentale, Barone Vincenzo Calefati di Canalotti ed altre autorità. Tra i volontari insigniti Vincenzo Profita, Responsabile del CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) – Gruppo di Caltanissetta – e il dott. Saverio Sciarrino, responsabile dell’UOC di Medicina Generale dell’Ospedale M.I. Longo di Mussomeli. Nel corso della cerimonia sono stati consegnati gli attestati, rilasciati dalla Direzione Nazionale della Fondazione Cisom, ai volontari che in periodo di pandemia (riferimento 2020) hanno svolto a vario titolo il servizio anti Covid 19; tra questi la dott.ssa Provvidenza Castronovo, l’infermiera Carmelina Dilena, la Sig.ra Maria Scannella ed il Capo Gruppo Vincenzo Profita che ha ricevuto anche le medaglie di lungo servizio 5-10 anni.

“ Chi entra a far parte di un’organizzazione di volontariato sa perfettamente che lo fa per dedicarsi ai bisogni reali del prossimo senza pensare minimamente che un giorno ti possano comunicare che per quello che hai fatto ti daranno una medaglia. I volontari sanno che devono prendersi cura umanamente delle persone in stato di bisogno accudendoli amorevolmente nelle diverse circostanze che di volta in volta si presentano. Nel dedicarsi agli ultimi non si guarda il colore della pelle; non gli si chiede il credo a cui appartengono; e neanche perché scelgono di rischiare la vita abbandonando la propria patria. Nei loro volti il volontario intravede la disperazione e la sofferenza di ognuno. Ogni essere umano ha una propria storia e questa storia la si legge sui loro volti e sui loro corpi spesso logorati dai duri lavori. Sicuramente c’è in loro un denominatore comune che è la grande voglia di vivere, di ricominciare. Soccorrere i migranti in mare o accudirli durante gli sbarchi non è solo un dovere morale ma un vero atto di amore. Questi sono i miei sentimenti nei confronti dei fratelli che chiedono il nostro aiuto “ . Così ha esordito Vincenzo Profita da sempre impegnato nel campo del volontariato in attività umanitarie, caritative e socio-assistenziale.

Mentre il dott. Saverio Sciarrino così si è espresso: “nelle missioni compiute sul Canale di Sicilia abbiamo messo in salvo circa 308 migranti. Di certo la missione più impegnativa e indimenticabile è stata quella compiuta la notte tra il 16 e il 17 agosto a 70 miglia da Lampedusa, con il soccorso a 196 eritrei e somali, di cui 12 donne e 9 bambini di poco più di un anno, ammassati su un gozzo genovese di piccola stazza. Dopo l’affiancamento dell’imbarcazione, abbiamo compiuto in alto mare il trasbordo sulle nostre motovedette di 16 extracomunitari in condizioni cliniche precarie: sofferenti per crisi respiratorie, per lesioni o a rischio malaria, mentre gli altri sono saliti a bordo di una nave ammiraglia in direzione Catania. E’ un’esperienza che ti lascia il segno, soprattutto quando hai a che fare con dei bambini. Non potrò mai dimenticare quel bimbo con le mani insanguinate e che era rimasto per tutto il viaggio aggrappato sulla schiena della mamma. Vedere gli sbarchi in tv e viverli dal vivo è cosa ben diversa”.